I 36 franchi tiratori che hanno battuto il governo sul peculato

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-11-21

36 voti in meno e le accuse reciproche: un deputato del Carroccio confessa che voleva mandare un messaggio al M5S, altri puntano il dito su Fico e gli attribuiscono la colpa del tradimento. Mentre la maggioranza scricchiola sempre di più

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Ieri sera durante le votazioni sul Decreto Sicurezza alla Camera è stato approvato, a scrutinio segreto con il parere contrario del governo, un emendamento del deputato Catello Vitiello, eletto con il M5S ma ora al gruppo Misto dopo che Di Maio lo ha accusato di aver nascosto la sua appartenenza alla massoneria. La modifica introdotta ridefinisce in modo restrittivo la fattispecie del peculato. Nella votazione sono mancati 36 consensi alla maggioranza. Questo è il numero di franchi tiratori che avrebbe agito.

I 36 franchi tiratori che hanno battuto il governo sul peculato

Secondo alcuni esponenti del M5S i franchi tiratori apparterrebbero alla Lega perché la modifica avrebbe ricadute positive sui processi in corso su alcuni esponenti leghisti. La scorsa settimana la Lega aveva presentato (e poi ritirato) un emendamento analogo. Subito dopo il voto, Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono visti con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Il leader leghista ha parlato di «incidente di percorso» riparabile, mentre il vicepremier 5 Stelle ha convocato per stamattina un’assemblea congiunta dei suoi parlamentari per stringere le fila. Ma ha anche pesantemente richiamato i suoi: «La linea della Lega la stabilisce il segretario» mentre nei lanci delle agenzie di stampa un deputato del Carroccio confessava di aver votato l’emendamento per dare un segnale al M5S. Igor Iezzi, leghista, è invece andato all’attacco: «Sono stati i “fichiani” (cioè i deputati M5s che fanno riferimento a Roberto Fico, ndr) che hanno mandato un segnale. Cercano una scusa per non votare il decreto sicurezza».

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Di certo c’è che mentre riprende la corsa dello spread e la maggioranza tenta di difendersi con argomenti sempre più risibili, gli scricchiolii si fanno sempre più palesi. E c’è chi guarda ai 19, diventati nel frattempo 18, deputati “ribelli” che avevano chiesto modifiche al DL Sicurezza e che sono stati dati in pasto ai giornali in via preventiva proprio dal MoVimento 5 Stelle. Che ora si appresta a portare a casa con la fiducia anche il decreto. E a guardare al prossimo voto segreto con terrore.

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