«Una legge ad personam per salvare i leghisti dai processi»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-15

Il Carroccio presenta un emendamento che modifica il reato in un senso che potrebbe aiutare i suoi rappresentanti a processo. Il M5S dice di non saperne nulla

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Un emendamento al disegno di legge “spazzacorrotti” del Guardasigilli Alfonso Bonafede proposto dalla Lega modifica il reato di peculato, per il quale alcuni esponenti della Lega sono attualmente a processo. E lo modifica in un senso che potrebbe aiutare i tanti leghisti indagati o a processo per quel reato, se fosse retroattivo.

Il colpo di spugna della Lega sul peculato

L’emendamento firmato da parlamentari della Lega (Turri, Potenti, Paolini, Boniardi, Bisa, Tateo, Marchetti, Cantalamessa, Di Muro) è questo: “all’articolo 314 del codice penale, dopo le parole “o comunque la”, e dopo le parole “se ne appropria” sono inserite le seguenti: “salvo che tale distrazione si verifichi nell’ambito di procedimento normato da legge o regolamento e appartenga alla sua competenza”. Con la modifica il nuovo articolo 314 suonerebbe così: “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità autonoma di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, salvo che tale distrazione si verifichi nell’ambito di procedimento normato da legge o regolamento e appartenga alla sua competenza, è punito con la reclusione da 4 anni a 10 anni e 6 mesi”.

La differenza è tutta nella questione della competenza: con la modifica il reato di peculato resta solo se riguarda il denaro di cui l’accusato dispone per ragioni proprie del suo ufficio, e il cui uso non sia disciplinato da un regolamento interno. E il pensiero non può non andare a processi come quello nei confronti di Roberto Cota, condannato in appello, o di Edoardo Rixi, attualmente viceministro dei trasporti (il processo è in corso) o per il capogruppo del Carroccio a Montecitorio Riccardo Molinari, condannato a Torino in appello a 11 mesi per l’uso dei fondi regionali. Alessia Morani del Partito Democratico è andata all’attacco: “Questo emendamento modifica la norma in modo che se i fondi in questione sono stati utilizzati sulla base di una legge o di un regolamento, magari di una regione, non c’è più reato. Quindi questa norma – se oggi quelli che urlano ‘onestà’ dopo che l’hanno accantonata e quindi presa in considerazione, la approvano – cancella il reato di peculato per qualcuno”. “Siamo oltre il condono fiscale, oltre il condono edilizio, oltre il condono per le banche: siamo alle leggi ad personam. Mi domando con quale coraggio il Movimento 5 Stelle pensa di approvarla: si fermino finché sono in tempo”, conclude.

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