Il primo problema del governo Conte 2 si chiama Ocean Viking

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-11

C’è una nave con 84 persone a bordo, tra loro una donna incinta e un bambino di un anno, che intenzioni ha il nuovo Governo? Continuerà a raccontarci la favola dei “porti chiusi” e “porti aperti” facendo credere a tutti che i migranti rappresentino una minaccia

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«Quella nave per me deve entrare, senza se e senza ma», a dirlo ieri a Di Martedì su La 7 il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti. Quella nave è la Ocean Viking di SOS Mediteranee e Medici Senza Frontiere dove si trovano a bordo 84 persone salvate in due diverse operazioni di salvataggio. Cinquanta sono state tratte in salvo l’8 settembre dalla Ocean Viking al largo delle coste della Libia mentre altre 34 persone sono state trasbordate ieri dalla barca a vela Josefa operata dalla Ong tedesca ResqShip.

Salvini crede ancora che i porti si possano chiudere

Il porto in cui secondo Zingaretti la Ocean Viking deve entrare è un porto italiano (ma curiosamente la frase non viene riportata nel live tweeting del Segretario Dem). Perché per quelle persone il porto sicuro più vicino è quello di Lampedusa (o in alternativa Malta). Il senatore Matteo Salvini ha già sfidato il governo Conte «vediamo alla prova dei fatti se il “nuovo” governo di sinistra farà gli interessi degli italiani difendendo i confini o riaprirà ancora i porti». E d’altra parte ieri in Senato il Presidente del Consiglio aveva detto che sullo specifico dei decreti legge Sicurezza «questo Governo è stato molto chiaro: raccoglierà le osservazioni del Presidente della Repubblica; in particolare, ci sembra sacrosanto il principio della proporzionalità tra condotta e sanzione, come pure quello di legalità e tassatività dell’azione amministrativa».

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Ma soprattutto Conte ha detto «d’ora in poi evitiamo di concentrarci ossessivamente sullo slogan “porti aperti-porti chiusi”», il che fa pensare che al di là di una revisione dei Decreti Sicurezza non ci saranno le tanto attese aperture alle Ong e non assisteremo ad una vera e propria inversione di rotta del governo PD-M5S sulla questione dei divieti di sbarco. Eppure i porti generalmente sono da considerarsi aperti, ad eccezione vengano presi specifici provvedimenti per “chiuderli”, ovvero per impedire l’accesso ad una ben precisa imbarcazione.

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Però una decisione va presa, per rispetto di quelle persone che sono a bordo della nave e onde evitare la replica in versione giallorossa dello spettacolo indecoroso andato in scena in questi ultimi 14 mesi di gestione Salvini-Toninelli-Trenta degli sbarchi dei migranti salvati dalle Ong o dalla Guardia Costiera. E non è poi così difficile, negli ultimi due giorni sono già sbarcati oltre 100 migranti, perché i migranti hanno continuato a sbarcare anche con i porti chiusi di Salvini.

I ministri Lamorgese, De Micheli e Guerini acconsentiranno allo sbarco dei migranti?

La situazione è questa: la Ocean Viking ha chiesto le venisse assegnato un Place of Safety. Le autorità libiche hanno indicato un porto della Libia come porto sicuro e per i motivi che tutti sappiamo (la guerra civile in corso e le condizioni di detenzione dei migranti) SOS Mediterrane e MSF hanno deciso di richiedere un’alternativa che risponda in maniera adeguata ai trattati internazionali. Quell’alternativa non può che essere il nostro Paese (o Malta, eventualmente).

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È evidente che i migranti a bordo della Ocean Viking non possono attendere che il Governo si metta al lavoro sul “piano multilivello” di cui parlava ieri Conte in Senato. Un po’ perché è un anno che Conte parla della multilevel strategy e non si è visto nessun passo avanti. I migranti a bordo della Ocean Viking, tra cui almeno una donna incinta e un bambino di un anno, non possono nemmeno attendere che l’esecutivo rafforzi i meccanismi dei rimpatri o si metta al lavoro con i Paesi di transito (l’anno scorso la Libia ha fatto ben capire di non aver alcuna intenzione di diventare un hotspot per l’Italia). Che intenzioni hanno i ministri del PD Lorenzo Guerini e Paola De Micheli (rispettivamente alla Difesa e ai Trasporti) e che decisioni prenderà il ministro dell’Interno Lamorgese qualora la Ocean Viking facesse richiesta al MRCC di Roma di un place of safety?

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Ribadiranno forse che in base al Decreto Sicurezza Bis non possono sbarcare? Ma per farlo dovranno emanare e controfirmare un apposito divieto. Di sicuro non un buon inizio per il Governo della discontinuità. Inutile sarebbe anche un intervento del Presidente del Consiglio con le solite letterine da spedire ai colleghi europei per garantirsi la redistribuzione dei migranti. Non solo perché in questi 14 mesi questo giochino non ha funzionato ma perché serve appunto un chiaro cambio di passo, un segnale che l’Italia – pur non rinunciando a tutte le sue prerogative di Stato che intende difendere i propri confini ed eccetera – faccia capire che non considera i migranti né dei nemici da combattere né degli invasori da respingere.

 

Foto copertina via Twitter.com

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