Lucia Borgonzoni specula sull’emergenza maltempo in Emilia-Romagna (che aspetta ancora i soldi di quando Salvini era ministro)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-19

La senatrice e candidata della Lega alla presidenza della Regione punta il dito contro Bonaccini per la mancata realizzazione delle opere idrauliche per mettere in sicurezza il territorio, ma dimentica che il governo gialloverde non aveva stanziato i fondi necessari (e che lei era sottosegretario di quel governo)

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La senatrice Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alla presidenza dell’Emilia Romagna ieri ha attaccato il presidente Stefano Bonaccini approfittando dell’emergenza maltempo. Secondo la senatrice Borgonzoni è tutta colpa del PD.

Lucia Bergonzoni e la propaganda politica sul maltempo

La Borgonzoni, che è quella che continua imperterrita a combattere contro l’inesistente “sistema Bibbiano”,  non più tardi di una settimana fa se ne era uscita con la promessa di tenere aperti gli ospedali anche di notte e il sabato e la domenica. Ieri invece ha sostenuto che la situazione attuale e le criticità idrauliche siano colpa della Regione che «non ha portato a termine nessun intervento strutturale» per salvaguardare il territorio dal dissesto idrogeologico. Secondo la senatrice leghista l’amministrazione regionale sta dimostrando «tanta leggerezza di fronte a un rischio che espone cittadini, attività, imprese».

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Appena un’ora prima del post della Borgonzoni però il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini aveva fatto il punto della situazione. Ad aprile, quando al governo c’era ancora la Lega (e la Borgonzoni era sottosegretario) la Regione aveva presentato un pacchetto di 89 interventi (per un importo complessivo di di 102 milioni di euro) per la realizzazione di opere di prevenzione del rischio idrogeologico e messa in sicurezza del territorio.

Quando il governo gialloverde non ha dato i soldi all’Emilia Romagna

Le richieste di finanziamento, per opere che la Regione definiva già cantierabili entro la fine del 2019, erano state avanzate sulla base di un accordo siglato tra Emilia Romagna e Governo. A maggio il Ministero dell’Ambiente faceva sapere che «in relazione ai progetti cantierabili presentati dalla Regione per la prevenzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio» si sarebbe attivato «con il mutuo Bei per la somma necessaria per completare gli interventi cantierabili del 2019 laddove non coperti dalla somma già messa a disposizione». A quanto pare però il governo poi rinunciò all’attivazione del mutuo della Banca Europea degli Investimenti (BEI) limitandosi a mettere a disposizione solo 21 milioni e 680mila euro a fronte dei 109 richiesti per la realizzazione di 18 opere cantierabili (su 89). Lo stanziamento è stato disposto a maggio ma la firma del ministro dell’Ambiente sul decreto attuativo è arrivata solo a settembre, dopo la nascita dell’attuale esecutivo.

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Secondo il segretario regionale del PD Paolo Calvano la Borgonzoni sta strumentalizzando la questione a soli fini elettorali perché l’ex sottosegretario «accusa la Regione dicendo che sono sue le colpe per i danni da maltempo di questi giorni, quando il Governo precedente, di cui lei faceva parte, ha stanziato solo 21 milioni su 102 del piano che la Regione ha pronto da tempo per 89 interventi di prevenzione del rischio idrogeologico in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna». Sorprende poi che in Veneto la Lega abbia difeso a spada tratta il Presidente Zaia che dopo l’alluvione di Venezia era corso al Paladozza per festeggiare la Bergonzoni e che diceva di non sapere come mai il MOSE non era ancora ultimato mentre in Emilia Romagna passi all’attacco di Bonaccini dimenticandosi che quando era al governo non ha stanziato i fondi necessari.

 

 

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