Economia
Come Laura Castelli e i grillini stanno per diventare Sì TAV
Alessandro D'Amato 24/06/2019
Adesso è il momento, quando tutti sono distratti, di fare la TAV sperando che nessuno se ne accorga. Riusciranno i nostri eroi?
Nella rarissima diapositiva in copertina potete ammirare l’esatto momento in cui Laura Castelli diventa no-no-TAV. Ieri infatti la viceministra all’Economia ha aperto le danze alla “soluzione amichevole per l’Alta Velocità” sostenendo che «si tratta di un progetto vecchio di 20 anni che necessariamente va rivisto, ma al governo ho capito che non è tutto bianco o nero. E ci sono anche sindaci no Tav della Val Susa che stanno lavorando a un progetto di compromesso».
Come Laura Castelli e i grillini stanno per adorare il TAV
E qual è questo progetto di compromesso? Dopo l’uscita di Castelli nell’intervista rilasciata a Repubblica, del tutto casualmente il Fatto Quotidiano oggi illustra in un articolo corredato di foto sbarazzina della viceministra il tracciato alternativo a cui ha lavorato l’ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano e che nei prossimi giorni sarà sottoposto alla votazione di quel Consiglio comunale e poi di quelli degli altri paesi della Valsusa. Un progetto che, rivela Durbiano, “è già da tempo sulle scrivanie di Salvini, Di Maio, Conte e Toninelli”. Insomma, come per la TAP che si blocca in mezz’ora o l’ILVA che deve chiudere perché ce lo chiedono gli ambientalisti, il MoVimento 5 Stelle sta per cambiare idea sulla TAV. Oppure, come cercheranno di vendervela, sta per ascoltare le popolazioni di quel territorio che hanno cambiato idea sulla TAV.
Di questa storia si parla dal luglio 2018, ovvero da quando Laura Castelli sta in segreto lavorando all’opzione “riscrittura del tracciato” per permettere al MoVimento 5 Stelle di rimangiarsi il no all’opera cercando di avere un argomento da dire davanti alle telecamere. Giampiero Calapà sul Fatto Quotidiano illustra l’idea di Durbiano:
“Eviterebbe di scavare tre gallerie, andata,ritorno e di servizio, per complessivi 162 chilometri”. Durbiano, 59enne, sindaco a Venaus per quindici annifino alloscorso 27 maggio, non iscritto ma elettore dei 5stelle, considera la sua “una proposta di soluzione politica, a cui, dai colloqui informali che ho avuto con esponenti leghisti, come il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, il Carroccio non sarebbe ostile”. Anche il ministro dell’Intern o, capo della Lega, Matteo Salvini avrebbe già mostrato interesse al progetto Tav targato Durbiano.
“Sono stato a colloquio col prefetto di Torino Claudio Palomba per quattro ore su richiesta di Salvini, che scrisse alla prefettura chiedendo di convocarmi primadi Natale”. Su quattordici sindaci della Val Susa direttamente interessati dall’annosa questione, “dodici hanno già espresso vicinanza alla nostra proposta alternativa”. Quindi,invece dei162chilometri complessivi del tunnel di base, il progetto Durbiano che il governo Conte starebbe valutando “prevede un tunnel di soli 15 chilometri tra Oulx e Modane: si tratterebbe semplicemente di un’altra canna parallela alla galleria del Frejus”.
Il M5S ha sempre adorato la TAV, non ci credete?
Il Fatto fa sapere che gli ingegneri del Politecnico di Torino considerano sbagliato il progetto del sindaco, visto che i chilometri da scavare sarebbero 20. Ma questi, alla fine, sono solo dettagli. Il bluff del “rinvio” dei bandi TELT è servito al governo per non spaccarsi prima del voto sulle Europee, che avrebbe costituito un contraccolpo psicologico troppo forte per i grillini. La storia delle penali-non penali da pagare e, soprattutto, l’immagine di governo che la banda di Di Maio vuole dare impongono un sì all’Alta Velocità e un no alle paturnie dei grillini perbene come Di Battista (che aveva parlato di NO-TAV come ultimo fronte).
Adesso è il momento, quando tutti sono distratti, di fare la TAV sperando che nessuno se ne accorga. Riusciranno i nostri eroi?
Leggi anche: Cosa c’è dietro Giorgetti che deride Borghi sui minibot