Così il M5S vuole “riscrivere” la TAV

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-07-28

 Cercare una via per riscrivere il progetto, quindi il percorso, limitando i danni. “Ma non possiamo dire no e basta, qui ballano miliardi”

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Il MoVimento 5 Stelle vuole riscrivere il progetto della TAV, qualunque cosa ciò voglia dire. E vuole rimuovere i vertici delle società che sono diventati nel frattempo simbolo dell’infrastruttura per dare un segnale alla “sua” gente. Ma riscrivere o modificare non vuol dire cancellare; piuttosto la linea politica dei 5 Stelle sembra obbedire a un percorso simile a quello dello Stadio della Roma a Tor di Valle.

Così il M5S vuole riscrivere la TAV

Quando erano all’opposizione in Campidoglio infatti Virginia Raggi e gli altri tre consiglieri hanno presentato esposti su esposti per fermare il progetto nel luogo che avevano scelto i proponenti; in Aula Capitolina però il progetto alla fine è rimasto a Tor di Valle e alla fine i grillini hanno ottenuto una riduzione delle cubature perché hanno rinunciato alle opere pubbliche necessarie per non ubriacare di traffico il quadrante. Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano oggi spiega la strategia per la Val di Susa:

Faranno saltare“teste”, anche per calmare la base. E prenderanno tempo. Con l’obiettivo di riscrivere davvero il progetto, come è assicurato nero su bianco nel contratto di governo, riducendo il più possibile impatto e costi dell’opera. Perché un no secco alla linea ad alta velocità Torino-Lione ad oggi non è possibile. È la linea dei Cinque Stelle sul Tav, che per il Movimento fa rima con spada di Damocle.

tav m5s

[…] Mesi dopo, il Movimento si ritrova con gli attivisti e gran parte degli eletti quasi in rivolta in Piemonte, dove c’è già baruffa per la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali. ANCHE PER QUESTO, il M5S potrebbe accontentarli rimuovendo due dirigenti simbolo del progetto: il commissario straordinario del governo alla Torino-Lione, Paolo Foietta, e il direttore generale della Telt (la società pubblica metà francese e metà italiana che deve realizzare l’opera) , Mario Virano. E così accoglierebbe la richiesta fatta pochi giorni fa dai consiglieri comunali di Torino.

L’obiettivo del M5S è quindi quello di cercare una via per riscrivere il progetto, quindi il percorso, limitando i danni. “Ma non possiamo dire no e basta, qui ballano miliardi” ammette un 5Stelle di rango.

La cacciata dei dirigenti TAV

Il piano però non ha tante possibilità di filare liscio. Certo, sarà possibile cacciare i dirigenti in nome dello spoyls system come è tradizione ormai dopo quanto accaduto a Mazzoncini alle Ferrovie dello Stato, cacciato con l’accusa di aver disobbedito agli ordini. Ma quando si comincerà a trattare per l’opera dall’altra parte non si troveranno un Parnasi disposto a tutto pur di costruire e nemmeno un Luca Lanzalone pronto a trasformarsi in Mr Wolf per risolvere i problemi. Il partner è la Francia, con la quale continuano ad esserci motivi di frizione da ogni punto di vista politico e che dovrà avere la sua convenienza (economica) per dire sì a qualunque progetto alternativo abbia in mente di offrirgli Toninelli.

m5s tav

Così come sarà difficile poi spiegare agli attivisti No TAV che il percorso buono è un altro ma che la TAV si farà lo stesso. Il tutto sperando che la Lega non si metta di traverso, il che non è così improbabile visto che anche ieri Salvini ha sottolineato che la sua posizione è quella di costruire.

In copertina: Toninelli visto da Benny su Libero

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