La presa per i fondelli di Salvini che dice di non essersi dimenticato la Sardegna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-15

Il Capitano va all’attacco della ministra De Micheli inventando che Solinas ha già ottenuto il sì dell’Europa al suo piano sulla continuità territoriale. Ma le cose non stanno così. E sui pastori sardi invece…

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«Ora si prende il merito della proroga della Continuità aerea che però è stata ottenuta dal presidente Solinas trattando direttamente con Bruxelles»: Matteo Salvini è un fiume in piena contro la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli: “Il governo Conte bis fa male all’Italia e alla Sardegna: ha moltiplicato gli sbarchi, aumentato i costi per l’accoglienza, tagliato la Polizia Stradale anche a Fonni in provincia di Nuoro, messo nuove tasse”. Come mai Salvini è così arrabbiato?

L’improvviso amore di Salvini per la Sardegna

In primo luogo il leader della Lega non si è evidentemente accorto che sulla continuità territoriale per ora Solinas non ha ottenuto alcunché: “E’ stato confermato per domani un incontro con la direzione generale Trasporti della Commissione europea, intorno a mezzogiorno. Contiamo di dare tutti gli elementi perché la Commissione possa decidere rapidamente” sulla proroga dell’attuale regime di voli agevolati da e per la Sardegna in scadenza il 16 aprile prossimo, ha detto oggi il governatore della Regione all’ANSA confermando l’incontro decisivo per domani a Bruxelles. Se l’incontro decisivo deve ancora aver luogo, è evidente che non c’è nulla da esultare.

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Anche perché in questa condizione ci si è messo proprio lui: uno dei primi atti del presidente della Sardegna Christian Solinas fu quello di sospendere il bando per la continuità territoriale aerea che sarebbe dovuto partire il 17 aprile 2019. Da allora i vettori e le compagnie aeree operano in regime di proroga del bando del 2013, fino al 16 aprile. Una delle tante proroghe della giunta di centrodestra. Il problema è che anche quella proroga finirà e a quel punto gli operatori non potranno più utilizzare i precedenti contratti ma si tornerà al regime di libero mercato. E infatti  il nuovo modello di continuità territoriale proposto a marzo 2019 dalla giunta Solinas – tariffa unica per residenti e turisti e nuova continuità con gli scali minori –  non ha ancora ottenuto il via libera dall’Unione Europea. La UE non si è ancora espressa nemmeno sul “piano B” che prevede un sistema di doppia tariffazione.

I rischi per la continuità territoriale in Sardegna

Qual è la materia del contendere? Con la fine della proroga alla continuità territoriale i prezzi non saranno più legati allo schema di convenzione della Regione e potranno essere aumentati a piacimento. In mancanza di certezza sulla continuità territoriale e sull’eventuale tariffa unica alcuni operatori turistici potrebbero trovare poco conveniente proporre pacchetti per la Sardegna e preferire mete più “economiche”.  la proroga scade ad aprile, da quel momento in poi i vettori potranno applicare le tariffe che preferiscono. E di lì a pochi mesi inizierà la stagione turistica estiva, con un grande afflusso di passeggeri che arriveranno in Sardegna per le vacanze. A complicare le cose il fatto che per Alitalia, che già non se la passa benissimo di suo, la proroga potrebbe significare continuare a perdere soldi visto che la compagnia di bandiera, così come Air Italy, opera sugli scali sardi senza compensazioni economiche ma solo con gli oneri di servizio.

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L’assessore Todde con il Presidente Solinas al raduno di Pontida

A soffrirne sarà anche il settore turistico dell’isola. In mancanza di rotte e tratte aeree secondo Confindustria e Federalberghi «la Sardegna rischia di “chiudere”»  dal 16 aprile 2020 perché «chi vuol programmare una vacanza dopo quella data non può farlo: per i ponti del 25 aprile e del primo maggio, quando tantissime strutture ricettive riaprono, potrebbero rimanere vuote. È un danno enorme per l’intero comparto dell’accoglienza: non potranno arrivare in Sardegna i vacanzieri italiani e stranieri (questi ultimi abituati a programmare con grande anticipo le proprie ferie, tra gennaio e febbraio), e chi sceglie l’isola per organizzare grandi eventi anche fuori stagione».

E i pastori sardi?

Ma Salvini se vuol e può esercitarsi anche su un tema più semplice: quello dei pastori sardi. Un anno dopo le sue promesse da campagna elettorale il governo gialloverde e Salvini si dimenticarono presto della vertenza sul latte sardo. Fu solo con il nuovo esecutivo che la neo-ministra delle Politiche Agricole e Forestali Teresa Bellanova iniziò a mettere i soldi, una parte di quelli promessi dall’ex titolare del Viminale e che non erano mai arrivati in Sardegna.

latte pastori sardi gabriella murgia sardegna - 1Gli accordi firmati un anno fa in Prefettura a Sassari non hanno cambiato la situazione. Ad esempio non si conosce ancora il prezzo del latte per la nuova campagna e quello dello scorso anno pare sia arrivato a circa 80 centesimi, al di sotto dei costi di produzione e soprattutto molto più basso di quello richiesto dai pastori durante le proteste dello scorso anno. L’unica cosa che è cambiata nel frattempo sono gli avvisi di garanzia arrivati agli allevatori accusati a vario titolo del reato di blocco stradale. Sarà il tavolo di filiera a dover tentare di stabilire il prezzo del prodotto che Salvini pensava di poter imporre per decreto.

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