L’incidente sfiorato a Venezia dalla Costa Deliziosa è colpa di Toninelli?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-08

Cos’è peggio: la tragedia evitata ieri pomeriggio e la tragedia ridicola di una politica che non sa prendere decisioni ed evita di assumersi le proprie responsabilità? Nel dubbio il sindaco di Venezia e il ministro dei Trasporti si danno un gran da fare a colpi di dichiarazioni, ma di soluzioni per le Grandi Navi nemmeno l’ombra. Sarà la mancanza di concentrazione?

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Ieri la nave da crociera Costa Deliziosa, in manovra per uscire da Venezia, ha rischiato di finire contro la sponda di Riva Sette Martiri a causa del forte maltempo che imperversava sul Bacino di San Marco e sulla Laguna di Venezia. Ad un certo punto, circa mezz’ora dopo la partenza dallo scalo marittimo, a causa del forte vento laterale i tre rimorchiatori che avevano agganciato la nave hanno incontrato delle difficoltà a farle mantenere la rotta e la nave ha sbandato vistosamente rischiando di sfiorare uno yacht ormeggiato sulla riva.

Le soluzioni di Toninelli per le grandi navi (tra cinque anni)

Il giorno dopo quella che poteva essere – ma non è stata – una tragedia (la seconda sfiorata nel giro di poche settimane) è il giorno delle polemiche e delle responsabilità, e soprattutto dello scaricabarile. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ieri poco prima delle dieci di sera (l’episodio risale alle 17:35 di domenica pomeriggio) ha fatto sapere di aver disposto una «immediata ispezione ministeriale per verificare quanto accaduto a Venezia».

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Il ministro ha anche annunciato che «siamo vicini a una soluzione per togliere le grandi navi da San Marco». Ma non è chiaro in che modo visto che durante la sua visita in Laguna aveva parlato dell’eventualità di spostare il traffico delle navi da crociera a Chioggia (non dice che però che il porto di Chioggia è all’interno della Laguna) o al Lido. Due soluzioni che presentano notevoli difficoltà logistiche e che non sono immediatamente praticabili. Toninelli aveva promesso uno stop alle grandi navi in Bacino San Marco entro fine giugno. Siamo a luglio e le navi da crociera transitano ancora per il canale della Giudecca. Perché per mantenere la promessa del ministro di anni ne servirebbero cinque.

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Per fortuna che ci sono personaggi politici del calibro di Paola Taverna, che oggi facendo delle simpatiche battute sugli espedienti usati “per rendere i viaggi più entusiasmanti e mozzafiato” (chissà, un po’ come le nuove esperienze sensoriali che accolgono i turisti nella Capitale?) ha annunciato che Toninelli avrebbe “tolto” questa «ennesima fantasiosa usanza folcloristica». Un bel modo per evitare di parlare di responsabilità.

Il sindaco di Venezia Brugnaro scopre di essere un “No Grandi Navi”

La Capitaneria di Porto ha fatto sapere che «quando la nave ha lasciato il porto le condizioni meteo non destavano preoccupazioni» ma sembra impossibile che sui radar meteo non si fosse vista una perturbazione che per quanto improvvisa si era annunciata già da almeno un’ora. Che la nave sia partita con tutti i permessi del caso è fuori di dubbio, visto che ad accompagnarla c’erano tre rimorchiatori.

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Ma il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, uno che quattro anni fa aveva fatto “censurare” la mostra di Berengo-Gardin che denunciava la pericolosità dei mostri d’acciaio in Laguna, oggi scopre che le Grandi Navi non possono più passare davanti a San Marco e che il ministro deve immediatamente riferire sull’accaduto. Del resto le Capitanerie di Porto dipendono proprio dal MIT, quindi una eventuale responsabilità di Toninelli è innegabile. Ma secondo Brugnaro: «la responsabilità maggiore di quanto è accaduto ieri e di quello che potrà accadere in futuro è di chi non ha deciso in questi mesi: il riferimento è al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, che ha poteri funzionali sull’intera filiera portuale, dalla Capitaneria di Porto alla Guardia Costiera, dal Provveditorato alle Opere Pubbliche all’Autorità di sistema portuale». In effetti se volesse Toninelli avrebbe in mano le chiavi per la soluzione. Ma naturalmente c’è il problema dei posti di lavoro.

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A stretto giro di tweet la risposta del ministro che invece dà la colpa agli «anni di inerzia» anche da parte di quelli dell’area politica del sindaco (incidentalmente alcuni dei quali sono anche quelli con cui Toninelli è al governo). Per il ministro l’idea di far passare le navi da crociera per il Canale dei Petroli fino a Marghera (che è la proposta di Brugnaro) «è un’opzione scellerata». Le soluzioni però non si sa quali siano, eppure se ci sono il ministro dovrebbe dirle

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A farci capire che quella tra Brugnaro (che non è mai stato contrario alle grandi navi) e Toninelli (che nessuno sa cosa pensi realmente) è una polemica stucchevole e ridicola è il fatto che sull’argomento sia intervenuti (non si sa bene a che titolo) Red Ronnie che su Twitter ha scritto: «l’incompetenza del ministro (con la m minuscola) Danilo Toninelli è imbarazzante. Ho sentito una sua intervista dove diceva di aspettare soluzioni per l’urgente problema delle navi a Venezia, quando deve trovarle lui. Cosa aspetta a dimettersi o a essere mandato a casa?». In effetti perché Brugnaro non si mettono d’accordo su una soluzione per le navi da crociera? Non sembra proprio un’impresa impossibile, quando c’è la concentrazione.

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