Le Iene chiedono a Giarrusso di smettere di fare la Iena per i voti

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-05-02

Dino Giarrusso detto “Iena”. Il candidato del MoVimento 5 Stelle in Sicilia, che questa volta, data la forza elettorale dei grillini sull’isola, dovrebbe farcela ad essere eletto (non come è successo a Roma, dove invece è stato trombato), ha utilizzato un modo interessante per cercare di raccattare più preferenze possibili in campagna elettorale: ecco il …

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Dino Giarrusso detto “Iena”. Il candidato del MoVimento 5 Stelle in Sicilia, che questa volta, data la forza elettorale dei grillini sull’isola, dovrebbe farcela ad essere eletto (non come è successo a Roma, dove invece è stato trombato), ha utilizzato un modo interessante per cercare di raccattare più preferenze possibili in campagna elettorale: ecco il suo manifesto. Dove, come noterete, è vestito da Iena e come nome usa “Dino Giarrusso detto Iena”. dino giarrusso detto iena

In una nota sul loro sito le Iene però stigmatizzano il comportamento del candidato:

Dino Giarrusso da più stagioni non fa più parte de Le Iene perché ha scelto di fare politica, nel Movimento 5 Stelle.

Purtroppo però non ha smesso di vestirsi da Iena, come si vede nei suoi manifesti cartacei e online per le elezioni europee in cui si è candidato. Non solo, sotto al nome, compare pure la scritta “detto Iena”, come vedete qui sotto.

L’affetto resta, per carità, ma noi de Le Iene non c’entriamo nulla e ci teniamo a farlo sapere subito.

A Giarrusso i migliori auguri per il futuro, sperando però che la smetta con il vizio di vestirsi come noi, rimettendo la divisa nell’armadio, e di usare il passato a Le Iene per la sua campagna elettorale.

L’elezione al Parlamento Europeo forse contribuirà a far trovare pace al povero Giarrusso. Il 5 marzo, all’indomani delle elezioni politiche, l’ex Iena Dino Giarrusso scriveva su Facebook: «Sono sicuro di avere fatto la scelta più giusta della mia vita a licenziarmi da Le Iene e candidarmi con il MoVimento Cinquestelle, e gioisco per dei risultati straordinari, che segnano una svolta storica nel nostro paese». In un altro post, quello in cui annunciava la sua candidatura, Giarrusso rimarcava il fatto di essere senza “paracadute”. Vale a dire che era candidato solo all’uninominale senza essere anche inserito nel listino bloccato del proporzionale.

Infatti subito dopo le elezioni è entrato nello staff di Roberta Lombardi in Regione Lazio. Qualche mese dopo, evidentemente insoddisfatto, ha lasciato la Regione Lazio per diventare “controllore” dei concorsi universitari per conto del viceministro all’Istruzione Fioramonti: una scelta non presa con grande entusiasmo dai ricercatori. Con l’elezione pressoché sicura nell’isola andrà a lavorare a Bruxelles e Strasburgo: finalmente troverà pace?

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