Giampiero Massolo: il nome per il governo Lega-M5S

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-11

L’ex Farnesina considerato tra i favoriti per la presidenza del Consiglio. Salvini e Di Maio vicepremier e ministri. Spunta Crosetto per Fratelli d’Italia e l’allargamento della maggioranza grilloleghista

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Giampiero Massolo, oggi presidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), ex presidente di Fincantieri e alto burocrate della Farnesina, è uno dei nomi “terzi” che potrebbe ricoprire la carica di presidente del Consiglio nel governo Lega-M5S. Uno dei nomi più quotati insieme, a sorpresa, a quello di Elisabetta Belloni che era in corsa anche per il governo “neutrale” di Mattarella.

Giampiero Massolo: il nome “terzo” per il governo Lega-M5S

Giampiero Massolo dopo essere stato capo della segreteria particolare del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (1994) e dopo aver avuto diversi incarichi apicali alla Farnesina, è arrivato a ricoprire il ruolo di capo del DIS, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, nel 2012. Massolo, nato a Varsavia, è uno dei nomi nel comitato scientifico e tra i professori di Master alla Link University di Vincenzo Scotti, l’ex ministro dc considerato tra i consiglieri di Di Maio. Il suo nome non ha fatto fare i salti di gioia a Matteo Salvini.

Che tuttavia potrebbe consolarsi con la vicepresidenza del Consiglio, per la quale è in corsa insieme a Di Maio, e per il ministero dell’Interno, a cui potrebbe finire realizzando così uno dei suoi sogni storici (“Fatemi fare il ministro dell’Interno per un giorno…”). Il leader del M5S invece potrebbe diventare anche ministro degli Esteri oltre che vicepremier nell’ottica del triumvirato che dovrebbe guidare il nuovo esecutivo. Che fine ha fatto Enrico Giovannini, fino a ieri accreditato di buone possibilità di andare a Palazzo Chigi? A quanto scrive il Corriere ha rifiutato perché si sente uomo di sinistra.

I ministri del governo Lega-M5S

E i ministri? Per Di Maio, l’Economia e lo Sviluppo potrebbe andare al Carroccio, se davvero il M5S dovesse strappare Esteri e Giustizia (per Alfonso Bonafede). Giorgetti, che in tanti accreditano all’Economia, potrebbe diventare Sottosegretario alla Presidenza. Anche l’agricoltura potrebbe andare al Carroccio e ministro potrebbe diventare Claudio Borghi, che ieri era nel video senza audio che il M5S ha diffuso per mostrare le trattative sul programma. Anche Roberto Calderoli potrebbe avere la prospettiva di guidare il ministero delle Riforme.

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Giulia Bongiorno invece ha qualche chance di arrivare al ministero della Giustizia, così come Lorenzo Fioramonti potrebbe ricoprire la vecchia casella di ministro dello Sviluppo. Un discorso a parte va fatto per Guido Crosetto, che viene accreditato alla Difesa. Da quando la prospettiva di un governo Lega-M5S è diventata realtà, Giorgia Meloni si è chiusa in uno sdegnoso silenzio insieme al resto di Fratelli d’Italia perché, a quanto pare, Salvini non l’ha consultata sulla svolta. Ora però i leghisti si sono accorti che i voti di FdI potrebbero tornare utili al Senato, dove l’alleanza si regge soltanto su otto voti di scarto.

Giorgia Meloni e il governo Lega-M5S

E così è spuntato il nome di Crosetto come possibile partecipante del governo Lega-M5S allargato a FdI, mentre la stessa Meloni è uscita dal bunker per pubblicare su Facebook uno status in cui ha chiesto tre no e tre sì al governo in formazione: no alla patrimoniale, allo ius soli e alle adozioni gay, ovvero tre cose che non sono nel programma della Lega e del M5S e quindi non si capisce perché dovrebbero entrare nel programma del nuovo governo; poi sì alla flat tax, sì al blocco dell’immigrazione e alle infrastrutture per il sud, ovvero altre tre cose che invece sono nei programmi di Lega e M5S e quindi non si capisce perché non dovrebbero entrare nel programma. Insomma, la Meloni ha chiesto per farsi rispondere ok. Non dovrebbe essere difficile arrivare al matrimonio.

giorgia meloni

Vincenzo Spadafora, braccio destro di Di Maio, ha fatto sapere che i ministri saranno al massimo venti, ovvero i 13 con portafogli più sette senza portafogli. In ultimo, il Fatto racconta che su richiesta della Lega si è deciso per un reddito di cittadinanza a tempo. In cambio, il Carroccio si è impegnato per una forma molto sfumata di flat tax. Ci sarà una forma di sostegno per le famiglie. Punto importante, su richiesta del Carroccio si è ammesso uno studio sui mini-bot, titoli di Stato da utilizzare nei rapporti economici con la pubblica amministrazione. Una misura che potrebbe creare tensioni con l’Unione europea e con la Bce.

Leggi sull’argomento: Tutte le promesse che Di Maio si è rimangiato per fare il governo con la Lega

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