Fiamma Nirenstein e “la commissione di Liliana Segre inutile…”

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-11-03

Fiamma Nirenstein sul Giornale oggi spiega che la Commissione di Liliana Segre contro il razzismo e l’antisemitismo è inutile. O meglio, nel titolo si dice che è inutile, mentre nel testo, secondo un’antica tradizione del Giornale che ritiene che si possa smentire nelle righe piccole quello che si strilla a lettere grandi (e che viene …

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Fiamma Nirenstein sul Giornale oggi spiega che la Commissione di Liliana Segre contro il razzismo e l’antisemitismo è inutile. O meglio, nel titolo si dice che è inutile, mentre nel testo, secondo un’antica tradizione del Giornale che ritiene che si possa smentire nelle righe piccole quello che si strilla a lettere grandi (e che viene anche di solito difesa da un nutrito gruppo di analfabeti funzionali nei commenti agli articoli che lo fanno notare), l’affermazione viene smussata:

Nei giorni scorsi il documento di Liliana Segre ha fatto molto discutere: chi scrive l’avrebbe votato perché solleva un tema vero e per amore e rispetto della storia della senatrice. Ma l’antisemitismo teorizzato e organizzato, che ha fatto sei milioni di morti, non c’entra nulla con gli altri problemi legati alla cultura dell’odio. Il documento inoltre implicitamente suggerisce che l’antisemitismo sia di destra. Questo non è vero. Esso è misurabile sulle tre D di Sharansky, delegittimazione, demonizzazione, doppio standard di Israele, e purtroppo la sinistra è campione.

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In realtà da nessuna parte nel documento si afferma che l’antisemitismo sia solo di destra ma una delle tecniche più riuscite della propaganda è quella di affermare una cosa falsa e poi smentirla con tanto di prove. Si noti l’abuso del verbo “suggerire” che è quello utilizzato quando si deve inventare qualcosa a proposito di un testo che non afferma quello che il polemista di propaganda (ma anche, a volte, l’avvocato impreparato del querelante che avrà torto in tribunale) vorrebbe. La Nirenstein la usa anche due righe sotto:

Gli esempi sono eclatanti, da Corbyn ai campus americani a Bernie Sanders che dichiara Israele «razzista», proprio come la famigerata dichiarazione «sionismo uguale razzismo» votata all’Onu nel 1975. Poi è stata cancellata ma Israele, si suggerisce, fa parte del nemico collettivo che ogni oppresso deve combattere da un unico fronte.

Una follia contro il popolo che non solo ieri è stato il più perseguitato del mondo, e che allo stato attuale delle cose subisce la persecuzione antisemita. Se il Parlamento italiano vuole combattere la sua lotta contro l’antisemitismo insegni la vera storia di Israele, costringa l’Ue a abolire il labeling e le risoluzioni che le garantiscono un’unità fittizia e automatica, tolga gli stigma esistenti all’ebreo collettivo. Combatta,finalmente.

Per concludere, una chicca. Qualche giorno fa l’AdnKronos, subito dopo il voto in Senato, ha chiesto alla Nirenstein un’opinione sui fatti. Vi stupirà scoprire che nell’occasione la commissione non era per niente inutile e il centrodestra che non l’ha votata “ha commesso un errore evidente”:

“Avrei votato la mozione Segre. Perché identifica un gigantesco problema esistente: l’antisemitismo è cresciuto in Europa in maniera inaspettata ed esponenziale con delitti, morti, feriti. La mozione sollecita a combattere il problema dell’hate speech, che porta solo danni. L’avrei votata anche per affetto e rispetto della storia di Liliana Segre, una personalità da ammirare”. Così la giornalista e scrittrice Fiamma Nirenstein commenta all’Adnkronos l’approvazione al Senato della mozione Segre che istituisce la commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Quanto ai 98 che si sono astenuti, la scrittrice pensa “che abbiano compiuto un errore evidente ma non vanno stigmatizzati come antisemiti. Probabilmente non è stata capita l’importanza e la delicatezza del tema”.

Nirenstein parla “di una invasione del web spaventosa, una legittimazione del discorso antisemita che è diventato ormai pane quotidiano”. L’autrice di diversi libri sull’antisemitismo da anni denuncia “l’avvento di questo guaio gigantesco che l’Europa ora si trova ad affrontare”. Ma “il nuovo antisemitismo -precisa- viene da destra e da sinistra”. E cita Jeremy Corbyn e Bernie Sanders. “Punto d’incontro tra destra e sinistra – tanto da formare un fronte delittuoso – è sempre l’odio nei confronti di Israele: delegittimazione, critica ingiustificata, aggressività per lo stato di Israele. Penso che l’Italia dovrebbe adottare la definizione di antisemitismo dell’Ihra come hanno già fatto tanti altri Paesi. Sono a favore della legittima critica ma non dell’antisemitismo nei confronti dello Stato di Israele che si verifica mettendo in funzione le tre D: delegittimazione, demonizzazione e doppio standard verso lo stato di Israele”, conclude Nirenstein.

Tutto questo non c’è scritto nel testo vergato per il Giornale, dove si afferma che l’odio verso Israele “è punto d’incontro tra destra e sinistra”. Coincidenze?

EDIT 4 NOVEMBRE ORE 13,18: Fiamma Nirenstein ci scrive di nuovo per farci sapere che la Commissione Segre lei l’avrebbe votata, al contrario di quello che sosteneva nel suo titolo il Giornale, che evidentemente ritiene che sia giornalismo fare un titolo che non c’entra niente con l’articolo per far piacere a Salvini:

Ieri alcuni giornali hanno ripreso il titolo de Il Giornale sulla critica al documento del senato sull’antisemitismo per definire la mia posizione: ma la mia posizione invece è invece espressa dal titolo che mi ha fatto Informazione Corretta. Discute l’uso della parola “sionista” in funzione antisemita. Lo trovate qui sotto: è semplicemente un approfondimento del tema, da me trattato da decenni in libri e articoli. La mozione Segre, come ho già scritto, l’avrei votata anche senza immaginarla perfetta.
Chi poi vuole creare schieramenti, lo faccia senza di me.
Io cerco, come ho sempre fatto, di ragionare e di indicare la strada che mi pare la più giusta per combattere l’antisemitismo. Dunque, ripeto: il punto di incontro fra antisemitismo di destra e di sinistra si chiama demonizzazione e delegittimazione dello Stato d’Israele; i sui supposti crimini vengono trasferiti, da questo e da quello, su tutto il popolo ebraico.

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