Grande vittoria di Di Maio! 17 milioni in più a Whirlpool per restare

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-07-25

Quel ministro dello Sviluppo che doveva togliere i fondi a Whirlpool se si fosse azzardata ad andarsene da Napoli oggi vuole regalare all’azienda 17 milioni di ulteriori incentivi. Ma il bello è che non bastano…

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Vi ricordate di Luigi Di Maio, quel ministro dello Sviluppo che doveva togliere i fondi a Whirlpool se si fosse azzardata ad andarsene da Napoli? Beh, sappiate che adesso c’è un certo Luigi Di Maio che è pronto a regalare altri 17 milioni di aiuti statali a Whirlpool per restare a Napoli. E la cosa drammatica è che forse nemmeno basteranno.

Grande vittoria di Di Maio! 17 milioni in più a Whirlpool per restare

Nelle settimane scorse abbiamo cercato di spiegare – con scarsi risultati, va detto – a un branco di scimmie urlanti “Giggetto” che su Whirlpool Di Maio aveva prima commesso errori gravi in vigilando e poi stava minacciando a vanvera. Ma la religione grillina, che nel frattempo ha dovuto anche ammirare la caduta di un altro totem, quello della TAV, non era stata scalfita più di tanto. Nel frattempo però ieri è successo altro: la multinazionale ha confermato la non sostenibilità della produzione di lavatrici nella fabbrica napoletana, indicando la riconversione del sito con l’ingresso di un partner come unica soluzione per garantire i livelli occupazionali.

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Per tutta risposta, il ministro Di Maio, quello che doveva farsi restituire i fondi, ha messo sul tavolo la decontribuzione per 17 milioni sui contratti di solidarietà nei prossimi 15 mesi e il premier Conte ha parlato davanti ai deputati di svolta positiva della trattativa. E questo nonostante ogni opzione di mantenimento a Napoli della produzione di lavatrici, secondo Whirlpool «garantirebbe solo parzialmente i posti di lavoro. Ulteriori investimenti dell’azienda non garantiscono una soluzione sana e sostenibile nel lungo periodo».

Le parole di Di Maio su Whirlpool

Spiega oggi Il Sole 24 Ore che la multinazionale ha portato e illustrato a vicepremier e sindacati cinque possibili opzioni che rispondono all’impegno precedentemente preso di non disimpegnarsi e puntare a salvaguardare stabilimento e occupazione.

Cinque possibili strade da intraprendere indicando  per ciascuna opportunità e punti di debolezza. Tra tutte l’azienda indica la “quinta”, cioè l’opzione nuovo prodotto e nuova missione, come quella più adatta a garantire sostembilità nel tempo all’impianto napoletano (si veda l’intervista accanto). La prima ipotesi, che prevede nuovi investimenti per 17 milioni su lavatrici premium, potrebbe garantire l’impiego di 300 dipendenti , ma non la sostenibilità del business; la seconda, che consiste nel trasferimento a Napoli di produzioni da altri stabilimenti italiani potrebbe garantire 25o posti di lavoro, ma crerebbe esuberi in altre regioni.

Ipotesi subito bocciata dal ministro Di Maio che in apertura della discussione ha precisato: «Non vogliamo una guerra tra poveri». L’ipotesi numero 3 potrebbe consistere nel trasferimento di produzioni da Cina o da altri Paesi europei, potrebbe garantire la totale occupazione, ma si incorrerebbe – secondo l’azienda – in nuove produzioni non sostenibili. Il quarto piano ipotizza la cessione a un nuovo player, con incerti effetti sull’occupazione, ma finora nessuno si è candidato. La quinta, quella cerchiata di giallo come a sottolinea ma la validità,  prevede una nuova missione e un nuovo prodotto per Napoli, avventura che Whirlpool sosterrebbe con un socio (in questo caso disponibile anche se non svelato) investendo 20 milioni e con garanzie per un arco temporale significativo.

Attualmente ci sono quindi due forze che lavorano a due obiettivi opposti: i sindacati spingono per una soluzione conservativa, l’azienda, aggiunge il Mattino, fa sapere dell’interessamento di Giovanni Battista Ferrario, ex direttore generale di Italcementi pronto a costruire nel capoluogo campano container frigoriferi, dove oggi si realizzano lavatrici di alta gamma, mantenendo quasi completamente l’attuale organico di 412 dipendenti. Chi vincerà?

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