La strana storia dello spettacolo free-vax con patrocinio del Comune di Roma e del Municipio XI

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-04

Il conduttore radiofonico David Gramiccioli sarà in scena questa sera a Roma con il suo spettacolo “free-vax” contro i vaccini. La cosa interessante è che sulla locandina spiccano i loghi del municipio Arvalia Portuense e del Comune di Roma. Ma…

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Il conduttore radiofonico (e drammaturgo) David Gramiccioli è da tempo una delle voci più rappresentative del Popolo Arancione, il movimento di genitori free-vax e associazioni che combattono per la libertà di scelta in ambito vaccinale. Ai microfoni di Colors Radio Gramiccioli ha intervistato tutto il gotha dei medici (radiati) che costituiscono il punto di riferimento per i genitori preoccupati. Non contento dopo l’approvazione della legge Lorenzin ha messo in scena un’opera teatrale contro il “super obbligo vaccinale” dal titolo Il Decreto.

Lo spettacolo contro la Legge Lorenzin con patrocinio di Comune e Municipio

Lo spettacolo teatrale è andato in scena in tutta Italia, non senza polemiche visto l’argomento trattato e le tesi sostenute. Nella locandina della piece teatrale si intuisce chiaramente qual è il nocciolo della narrazione. Due bambini in gabbia, identificati come cavie umane, vittime della legge che impone l’obbligo vaccinale per l’ingresso a scuola. Lo spettacolo curiosamente però non tratta gli aspetti scientifici ma solo quelli politici ed economici. Oggi è un giorno speciale, perché “Il Decreto” andrà in scena a Roma, proprio a pochi giorni dall’insediamento del governo Conte. Un esecutivo nel quale i genitori antivaccinisti ripongono molte speranze, soprattutto dopo la nomina di Giulia Grillo al Ministero della Salute.

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Non ci sarebbe niente da aggiungere se non fosse che sulla locandina, tra il logo dell’associazione free vax Il sentiero di Nicola e quello dell’associazione RAV-HPV (Reazioni Avverse Vaccini) che sostiene le vittime del vaccino anti-HPV (già oggetto della disastrosa inchiesta di Report) campeggiano quello del Municipio XI Arvalia Portuense e quello del Comune di Roma. Non sarebbe la prima volta che il Comune di Roma concede il patrocinio ad un evento organizzato dai free-vax, ma oggi con il M5S al governo del Paese il patrocinio assume un altro significato. Anche perché da un lato in Parlamento sono già state presentate proposte di legge per “limitare i danni” della legge Lorenzin mentre dall’altro la ministra Grillo non si è ancora espressa sulla questione (ma sappiamo che è a favore delle vaccinazioni).

E se il patrocinio fosse una bufala?

Il Teatro San Raffaele, la sala dove andrà in scena lo spettacolo di Gramiccioli, non è una sala comunale o municipale (all’XI viene utilizzata la sala consiliare) ma un teatro privato. L’eventuale concessione del patrocinio quindi non sarebbe una sorta di “atto dovuto” in conseguenza della concessione dell’utilizzo del teatro.  Non rimane che un’ipotesi: che né il Comune né l’XI Municipio abbiano davvero dato il patrocinio all’evento. Non sarebbe la prima volta per Gramiccioli.  Ad esempio nel luglio scorso venne fuori che un evento organizzato all’Aquila e moderato proprio da Gramiccioli sulla libertà di scelta al quale intervenne anche la senatrice M5S Enza Blundo non aveva realmente il patrocinio del Comune a differenza di quanto indicato sulla locandina.

 

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Il Comune di Roma e l’XI Municipio dovrebbero quindi intervenire e spiegare che i loghi sono stati messi senza alcuna autorizzazione. Ad oggi – la locandina circola da giorni, anche se una prima versione era senza i “patrocini” – non risulta però che le due amministrazioni abbiano preso una posizione ufficiale.

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A complicare le cose un post dello stesso Gramiccioli – datato 31 maggio – dove annuncia che lo spettacolo che andrà in scena questa sera aveva ottenuto “il patrocinio municipale di Roma”.

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Nel frattempo Gramiccioli su Facebook continua a promettere straordinarie rivelazioni. L’ultima è quella sull’ordine di scuderia imposto a deputati e senatori PD al momento del voto sulla legge. In particolare l’autore dello spettacolo se la prende con l’allora capogruppo Dem al Senato Luigi Zanda già protagonista suo malgrado di una bufala diffusa dallo stesso Gramiccioli nel luglio 2017.

EDIT del 06/06/2018: Riceviamo e pubblichiamo la replica di Michele Rizzi, responsabile della Compagnia del Teatro Artistico d’Inchiesta che ci informa che il Municipio XI Arvalia-Portuense ha effettivamente concesso il patrocinio allo spettacolo teatrale Il Decreto (sul sito del Municipio, evidentemente non aggiornato, non risulta). Questo conferma che l’amministrazione municipale del M5S continua a concedere patrocini a manifestazioni free-vax. Il signor Rizzi scrive inoltre «Mi sarei aspettato di leggere, come dovrebbe essere, un intervento competente relativamente all’opera “Il Decreto”» ma evidentemente ha scambiato NeXt Quotidano per una testata che si occupa di fare recensioni di spettacoli teatrali quando invece l’articolo era incentrato sul fatto che Comune di Roma (come si evince dal logo) e Municipio XI abbiano concesso il patrocinio all’evento. A tal proposito Rizzi non spiega come mai oltre al logo del Municipio XI – che ha concesso il patrocinio in data 31/05/2018 – sulla locandina ci sia anche quello del Comune di Roma (del quale curiosamente non dice quando è stato concesso). Scrive ancora Rizzi:

La democrazia non è un concetto astratto, ma è uno stile di vita e da questo non si può prescindere soprattutto quando si è chiamati a prendere decisioni che graveranno su un’intera nazione o quando si contribuisce alla diffusione dell’informazione. Parlare di un’opera teatrale soffermandosi a commentare la locandina o ammiccando alla “curiosa” trattazione di aspetti politici ed economici significa non aver minimamente idea del suo contenuto o, ancora peggio, che lo stesso volutamente voglia essere posto in secondo piano.

La democrazia non è uno stile di vita, è una forma di governo. La decisione in questione – quella della legge 119/2017 – è stata presa democraticamente nelle sedi preposte. La Corte Costituzionale ha ribadito che la legge rispetta il dettato della nostra Costituzione. Di nuovo, l’articolo non si occupa dell’opera teatrale ma del fatto che Comune e Municipio abbiano concesso il patrocinio ad uno spettacolo che sposa le tesi dei cosiddetti free-vax.

Corre l’obbligo in questo mio intervento di ricusare con determinazione e fermezza anche a nome di tutta la Compagnia, di David Gramiccioli e degli organizzatori dell’evento ogni insinuazione fatta in questo articolo sulla questione del patrocinio del Municipio XI Arvalia – Comune di Roma e, conseguentemente, sull’utilizzo fraudolento del logo e del nome degli stessi. Affermo in questa sede e pubblicamente che i loghi del Municipio e del Comune di Roma inseriti nella locandina dell’opera teatrale ci sono stati forniti a seguito di regolare concessione di patrocinio. Chiedo, pertanto, che tali affermazioni cessino e che venga data opportuna correzione al contenuto di quanto impropriamente pubblicato su questo sito giornalistico. Le stesse, oltre ad essere lesive all’immagine della Compagnia, delle persone che la compongono, di coloro che hanno lavorato per la realizzazione dell’evento lo sono altrettanto nei confronti delle istituzioni.

Appurato che secondo il responsabile della Compagnia era tutto in regola non ci resta che tornare a chiedere al Municipio XI e al Comune di Roma come mai abbiano concesso il patrocinio allo spettacolo di Gramiccioli.

 

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