Cristina Grancio: il M5S Roma va a caccia della consigliera dissidente

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-03-16

La commissione approva il progetto per piazza dei Navigatori ma la consigliera “dissidente” finisce prima minacciata di denunce e poi invitata ad andarsene dal capogruppo Ferrara

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Un’«assenteista», «aggressiva», un «fantasma in cerca di protagonismo»: Cristina Grancio è tornata ad essere la pietra dello scandalo del MoVimento 5 Stelle di Roma dopo che la commissione urbanistica ha approvato il nuovo progetto targato M5S per Piazza dei Navigatori. La Grancio, già sospesa e reintegrata per scelta dello stesso MoVimento 5 Stelle – ma sotto la minaccia di una sentenza del tribunale – oggi è finita allo scontro con Pietro Calabrese prima di finire tra le grinfie del capogruppo del M5S in Aula Capitolina.

Cristina Grancio e le nuove liti nel M5S Roma

Tutto ruota intorno al progetto di Piazza dei Navigatori, che la consigliera ieri aveva attaccato con l’ausilio dell’avvocato Valerio Cianciulli puntando il dito contro le carte portate dall’assessore Luca Montuori in Commissione: “Ci sono diversi aspetti critici – ha esordito ieri – si parte con la proprietà fondiaria delle aree delle particelle 1538 e 1540, di cui non si sa chi sia il proprietario. Su queste c’è pendente un giudizio e il giudice già si e espresso sulla probabile non appartenenza alla società Federici e Iori. Io non so se potrò votare una delibera che lascia dubbi su chi sia il proprietario di alcune aree”.

paolo ferrara cristina grancio

“Inoltre – ha spiegato Grancio – c’è la questione delle fideiussioni false e un verbale del 2014 in cui l’ex assessore Giovanni Caudo lo mette a verbale. Chiedo se c’è stata un’istruttoria su questo e che esito abbia dato per capire se stiamo dando un nulla osta ad una convenzione con un operatore che si è comportato in modo non legittimo consegnando fideiussioni false. Io non voglio rinnovare un impegno a chi si è comportato in questo modo. Da interlocutori così politicamente io prendo le distanze, poi ognuno fa quello che ritiene giusto fare”.

L’attacco del M5S Roma a Grancio

Insomma, una dissidenza argomentata e “politica”; ma mentre il M5S a Torino cerca di convincere con le buone i dissidenti rispetto alle Olimpiadi invernali facendo scendere in campo anche Beppe Grillo, a Roma il consigliere comunale Pietro Calabrese oggi ha risposto alla Grancio minacciando una denuncia: «Si deve smettere di dire il falso. Grancio non conosce la convenzione. Alla fine della commissione verificherò se ci sono le condizioni per andare in Procura per denunciare la consigliera Grancio per falso».

cristina grancio piazza dei navigatori

La Grancio, finita in lista nera per il M5S anche per la partecipazione alla puntata del programma di Santoro in cui è stata processata la giunta Raggi, ma soprattutto parte dei 33 grillini che a Genova contestano il passaggio alla nuova associazione grillina e pretendono il nome e il simbolo, oggi ha replicato a Calabrese proprio ricordando di non far parte dell’associazione del 2017, il cosiddetto “partito di Di Maio”. Il progetto ha comunque ricevuto l’approvazione della commissione, nonostante il voto negativo della stessa Grancio.

La resa dei conti

Ma evidentemente al M5S Roma non è bastato aver incassato l’ok al progetto perché subito dopo è arrivata la fatwa di Ferrara:

Cristina Grancio non ha mai dato nessun contributo al grande lavoro svolto dal nostro Gruppo consiliare. Assenteista in Aula e in commissione, spesso aggressiva, è tutto meno quello che dovrebbe rappresentare un consigliere del M5s. Roma ha bisogno di competenze, di impegno, di amici, di rispetto e solidarietà e lei non rappresenta nulla di questo.

Un fantasma in cerca di protagonismo che si accompagna a persone che non c’entrano nulla con il nostro progetto, una persona che non contribuisce al nostro programma di cambiamento e dunque non vuole il bene della città.

Comportamenti i suoi che ricordano quelli degli altri partiti che per lei a questo punto potrebbero essere una casa naturale dove sopravvivere e ‘lavorare’ affinché nulla cambi.

Le consiglio di cambiare poltrona e di spostarsi in una di quelle delle opposizioni in modo da liberarci da una macchia nera che deturpa la bellezza del nostro gruppo e tutto il lavoro che stiamo facendo per Roma.

La Grancio, che proprio ieri ha fatto partire una petizione per fermare il progetto di Piazza dei Navigatori, finisce così messa all’indice anche su Facebook. Dove però non tutti sembrano approvare la mossa del capogruppo.

paolo ferrara cristina grancio 1

Mentre il consigliere Pacetti si schiera con il capogruppo:

giuliano pacetti cristina grancio

Intanto lei spiega che non ha alcuna intenzione di mollare: “Io resto nel gruppo perché sono del M5S originario, quello nato nel 2009 che mi ha eletta. Non ho alcuna intenzione di passare all’opposizione. Sono gli altri consiglieri che sono passati nell’associazione che ha come capo politico Di Maio nata a fine anno e in cui io non mi riconosco. In questa nuova associazione la base può non essere ascoltata ed questa è la differenza sostanziale: il capo politico può porre il veto sulle decisioni della base. Oggi la sala della commissione capitolina urbanistica era piena di persone che chiedevano di non approvare la nuova convenzione su piazza Navigatori eppure sono andati avanti”. E mentre anche la consigliera Zotta si schiera contro di lei, la Grancio promette iniziative legali a tutela del suo nome.

Leggi sull’argomento: Santoro e lo strano caso di Cristina Grancio, consigliera sospesa perché voleva far rispettare il programma M5S

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