Cosa c’è dietro le frasi di Renzi su Salvini, la Bestia e i 49 milioni

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-05-13

«Sì, è chiaro che ha qualcosa in mano che riguarda proprio la Bestia e i 49 milioni», ci confermano. “Un po’ come, nell’ormai lontano 2009, Massimo D’Alema «fiutò» l’aria delle procure attorno al governo Berlusconi

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«Certo, se ha detto così è chiaro che lui non parla a vanvera. Ma no, non posso dire altro»: a parlare è un renziano della prima ora ma anche lui non vuole dettagliare cosa intendesse dire Matteo Renzi nell’intervista rilasciata a Repubblica  in cui ha affermato Salvini ha utilizzato parte dei 49 milioni che deve restituire allo Stato per creare “La Bestia”, lo strumento di disinformazione della Lega.

Cosa c’è dietro le frasi di Renzi su Salvini, la Bestia e i 49 milioni

E in effetti dietro la risposta di Salvini c’è un mondo: il leader della Lega ha detto di non voler querelare Renzi che lo aveva sfidato a farlo, perché “io non querelo quasi mai nessuno, a giudicarlo ci hanno pensato gli italiani”. Si tratta di una doppia balla, visto che invece il Capitano ha passato gli ultimi cinque anni a querelare gente che lo definiva “il più grande assenteista di Bruxelles” – come ha fatto ieri Lucia Annunziata – o “fascista a ruota libera“, oppure “non ha mai lavorato in vita sua”, perdendo regolarmente in tribunale. Salvini quindi non querela per un altro motivo, non perché è particolarmente tollerante nei confronti dell’opinione pubblica.

E il motivo può essere anche che abbia paura di perdere: «Sì, è chiaro che ha qualcosa in mano che riguarda proprio la Bestia e i 49 milioni», ci confermano. “Un po’ come, nell’ormai lontano 2009, Massimo D’Alema «fiutò» l’aria delle procure attorno al governo Berlusconi e avvertì che, di lì a poco,sarebbero arrivate «scosse» e che l’opposizione doveva essere «pronta» ad affrontarle”, ricorda con buona memoria Laura Cesaretti sul Giornale. Facendo poi l’elenco dei costi attuali della Bestia:

Macchina costosa, la «Bestia», che serve a produrre e propagare i continui messaggi social del Capitano, calibrati nei toni e nei destinatari dall’ampio staff guidato da Luca Morisi: martellamento costante di autopromozione, che ora è quasi interamente a libro paga del Viminale: il «Sistema Intranet» che gestisce le pagine social di Salvini, è curato da Morisi e Andrea Paganella,oggi stipendiati rispettivamente come consigliere strategico e capo della segreteria.

Sotto di loro lavorano i quattro membri del «team social» salviniano (tra cui il figlio di Marcello Foa), tutti assunti al ministero. Il costo totale, per le casse pubbliche, è di 314mila euro l’anno, senza contare i 90mila del capo ufficio stampa Pandini: la «Bestia», ha calcolato l’Espresso, ci costa circa mille euro al giorno.

Salvini e i 49 milioni per La Bestia

Di certo non c’è nessun collegamento con la chiusura della pagine di fake news che sostenevano Lega e M5S operata ieri da Facebook dopo un dossier di Avaaz. Matteo Pucciarelli su Repubblica oggi ricorda la genesi della Bestia:

Appena diventato segretario federale, Salvini capì che il vecchio partito, così com’era e vista la fine del finanziamento pubblico, non era più sostenibile economicamente. Né serviva davvero. In più all’orizzonte si stagliavano le nubi minacciose dell’inchiesta della procura di Genova sui famosi 49 milioni di euro di rimborsi volatilizzati.

Così chiuse mezza sede di via Bellerio a Milano, idem il dispendioso giornale La Padania, vendette le frequenze di Radio Padania, mise in cassa integrazione i dipendenti. E investì le risorse rimaste sul lavoro della coppia Morisi-Paganella, fatturandogli circa 300mila euro l’anno. Non poco per un movimento in dismissione.

renzi salvini 49 milioni

E poi ci sono le spese attuali, che sono ingenti: Nel solo mese di maggio, facendo una media dei range di spesa forniti da Facebook, le casse della “Lega per Salvini premier” — il partito che anche formalmente sta sostituendo il vecchio guscio della “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania”, quest’ultimo gravato dal debito che adesso ha con la collettività, cioè i 49 milioni da ridare indietro allo Stato — hanno sborsato 51mila euro per aumentare l’audience del solo leader. Con una media del genere, solo per “spingere” su Facebook fanno come minimo 600mila euro l’anno.

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