Coronavirus: come la Francia è passata dal raduno dei puffi a chiudere tutto

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-17

Macron ha dichiarato la “guerra sanitaria” contro Covid-19. Come? Facendo esattamente quello che stiamo facendo in Italia da una settimana. E così Parigi passa dalle scene di quelli che vogliono battere il Guinness dei primati per il raduno di tizi vestiti da puffi all’assalto alle stazioni dei treni per scappare da Parigi (come è successo da noi)

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E alla fine la Francia fa come l’Italia. Con 6.633 contagiati da SARS-CoV-2 e 148 morti l’epidemia di Covid-19 oltralpe diventa una cosa seria. Appena la settimana scorsa, la portavoce del Governo francese Sibeth Ndiaye aveva dichiarato a proposito della decisione del Governo Conte di mettere in quarantena il Paese che «l’Italia ha preso delle misure che non fermano l’epidemia». Ieri il Presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato in un discorso alla Nazione nuove misure per impedire la diffusione del contagio da coronavirus.

Dal io resto a casa di Conte al restez chez vous di Macron

«Siamo in guerra» ha detto Macron parlando del coronavirus e invitando i suoi concittadini a evitare assembramenti, ad andare al lavoro solo se non è possibile ricorrere al lavoro da remoto e chiedendo alle persone anziane e a quelle più vulnerabili dal punto di vista medico di stare a casa limitando le uscite allo stretto necessario. Per i prossimi quindi giorni in Francia sono vietati anche i viaggi e tutti gli spostamenti non necessari sia all’interno del Paese che verso altri stati dell’Unione Europea (è stato sospeso il trattato di Schengen). Sarà possibile fare attività fisica all’aperto ma da soli e rispettando la distanza di sicurezza. La sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha annunciato invece la chiusura dei parchi pubblici cittadini, proprio come hanno fatto numerosi comuni italiani dopo il DPCM del Governo.

Saranno chiusi gli asili, le scuole materne, medie, i licei e le università. Centomila agenti dispiegati su tutto il territorio francese presidieranno posti di blocco fissi e mobili per effettuare controlli sulle vetture in transito per verificare che tutti abbiano una valida motivazione per spostarsi. Esattamente come in Italia Parigi si appresta a “mobilitare” studenti di medicina, paramedici e personale sanitario in pensione per fare fronte all’emergenza e al picco di accessi nelle strutture ospedaliere a causa dell’epidemia da Covid-19. Come da noi è stato disposto il rinvio di tutti gli interventi e delle prestazioni mediche non urgenti, in modo da lasciare il massimo delle risorse disponibili per il trattamento dei pazienti contagiati dal coronavirus.

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«Lo stato si farà carico delle indennità dei lavoratori costretti a restare a casa» ha detto Macron, aggiungendo che le aziende saranno esentate dal pagamento di tributi e imposti per tutto il mese di marzo. Su Twitter Macron ha diffuso un messaggio molto semplice: «sauvez des vies. Restez chez vous» ovvero: salva le vite, resta a casa. Esattamente lo stesso appello fatto da Giuseppe Conte quando venne istituita la “zona protetta” Italia.

Niente più assembramenti, assalto alle stazioni dei treni

Proprio come #IoRestoaCasa anche #RestezChezVous è diventato l’hashtag della quarantena francese. Anche Sibeth Ndiayequella che diceva che l’Italia non aveva adottato misure utili al contenimento dell’epidemia di Covid-19, ieri ha pubblicato dei video su Twitter dove spiega che l’obiettivo è quello di ridurre “di dieci volte” il numero di contatti interpersonali che le persone hanno solitamente al di fuori del proprio nucleo familiare “per ridurre la propagazione del virus”.

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In una settimana la Francia è passata dai raduni dei puffi per battere un inutile record mondiale al vietare gli assembramenti. Scene come quelle dei tifosi del PSG che festeggiano a migliaia la vittoria della propria squadra non si vedranno per un po’.

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Si sono viste invece le fughe dalle metropoli, proprio come è successo in Italia. Prima dell’annuncio ufficiale di Macron e dell’entrata in vigore delle misure di quarantena centinaia di viaggiatori hanno affollato la stazione di Montparnasse per lasciare Parigi.

La differenza è che – pur se ampiamente annunciato nei contenuti durante la giornata – non era uscita la “bozza” del discorso di Macron. Evidentemente non sono solo i giornali a causare il panico che provoca gli assalti ai treni o ai supermercati (anche se senza dubbio hanno giocato un ruolo decisivo in Italia). Alla faccia di chi diceva che le misure prese in Italia erano eccessive e bisogna tornare a “riaprire tutto” il prima possibile mezza Europa si trova ora ad affrontare il coronavirus e lo fa come lo abbiamo fatto noi. Non solo la Francia ma anche Germania e Spagna (dove il governo ha mandato l’Esercito in strada e disposto la requisizione delle cliniche private) impone misure di contenimento molto restrittive. Evidentemente non serve essere “una dittatura comunista” – come diceva Giorgia Meloni un paio di giorni fa – per arrivare a tanto. A meno che i comunisti non siano al potere in tutta l’Unione Europea.

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