Cosa dirà Conte oggi in conferenza stampa

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-06-03

Il presidente del Consiglio ha annunciato per oggi, 3 giugno, una conferenza stampa a Palazzo Chigi alle ore 18 con relativa diretta su Facebook. E, visto che l’annuncio arriva nel giorno in cui è arrivato il via libera agli spostamenti tra le regioni, qualcuno sospetta, tra il serio e il faceto, che il presidente del Consiglio voglia annunciare qualcosa a proposito di un nuovo lockdown. Naturalmente non è così

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Giuseppe Conte ha annunciato per oggi, 3 giugno, una conferenza stampa a Palazzo Chigi alle ore 18 con relativa diretta su Facebook. E, visto che l’annuncio arriva nel giorno in cui è arrivato il via libera agli spostamenti tra le regioni, qualcuno sospetta, tra il serio e il faceto, che il presidente del Consiglio voglia annunciare qualcosa a proposito di un nuovo lockdown. Naturalmente non è così.

Cosa dirà Conte oggi in conferenza stampa

In primo luogo perché se Conte avesse avuto la necessità di annunciare nuove misure draconiane di chiusura lo avrebbe fatto alla vigilia della scadenza dei decreti e dei DPCM che hanno portato prima al lockdown e poi alla fase 2. Questo perché sarebbe illogico e irrazionale lasciare per un giorno, il 3 giugno, aperte le regioni permettendo anche agli italiani di programmare viaggi di ricongiungimento e vacanze e poi fare marcia indietro.

giuseppe conte conferenza stampa cosa dirà

In secondo luogo perché un articolo del Fatto Quotidiano a firma di Luca De Carolis oggi ha anticipato i contenuti della conferenza stampa di Giuseppe Conte.

Innanzitutto chiederà responsabilità e cautela, a tutti. Perché oggi le Regioni riapriranno i confini, e potrebbe bastare poco per ridare forza e artigli al coronavirus, fiaccato da settimane di chiusura e dai provvedimenti che l’avvocato diventato premier rivendica come sacrifici indispensabili. Ma oggi pomeriggio, nel suo ennesimo discorso alla nazione, sotto forma di conferenza stampa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, proverà soprattutto a declinare il futuro: del Paese e di fatto del suo governo.

conferenza stampa giuseppe conte cosa dirà 1

SARÀ IL MERCOLEDÌ del suo piano Marshall, parafrasando il Sergio Mattarella che due giorni fa aveva ricordato l’im mediato dopoguerra, l’Italia del 1946, invocando “un nuovo inizio”per una nazione ferita. E la chiave di Conte sarà il Recovery Plan, il piano di rilancio che aveva già illustrato in una lettera al Fatto pochi giorni fa.

La conferenza stampa di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi alle 18

Nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi è quindi improbabile che Conte annunci che era tutto uno scherzo e che si torna alla fase 1 e anche che faccia il cazziatone come quella volta del “favore delle tenebre” al centrodestra che ieri ha manifestato a Roma creando assembramenti e non rispettando il distanziamento sociale. Come ha spiegato il Fatto, invece, Conte illustrerà i sette punti della strategia per la ripresa del paese dopo l’emergenza Coronavirus che si dovrebbero attuare grazie ai soldi della Commissione Europea e al Recovery Plan (che deve ancora essere approvato), dalla riduzione della burocrazia “con una rivoluzione culturale nella Pubblica amministrazione” al rilancio degli investimenti pubblici e privati, per arrivare agli “incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione ”e alla “transizione verso un’economia sostenibile”. Fino a processi più veloci e a una riforma del Fisco, annunciata anche dal M5S tramite una dimaiana di ferro come il viceministro all’Economia, Laura Castelli.

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E anche se Giuseppe Sala gli ha consigliato un rimpasto di governo, è difficile che Conte annunci qualcosa del genere visto che, riferisce sempre il Fatto, ha apprezzato l’intervista di ieri di Romano Prodi a Repubblica, in cui l’ex premier lo ha difeso: “Questo governo non può cadere, non esiste alternativa”, ha sostenuto il fondatore dell’Ulivo. Questi invece sono i sette punti per le riforme nella lettera inviata al Fatto:

A) Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese. Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione. Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese. L’emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l’accesso alle nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche.

B) Dobbiamo moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza. Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole strutturali.

C) Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzionedella burocrazia. Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Le opere pubbliche vanno sbloccate anche per mezzo di un intervento normativo a carattere temporaneo, su cui il governo sta già lavorando. Avremo cura di salvaguardare i presidi di legalità e i controlli, per contrastare gli appetiti delle organizzazioni criminali, ma dovremo accelerare le procedure e gli iter autorizzativi. Introdurremo misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione. I funzionari pubblici, pur in un’ottica di rigore e trasparenza, devono essere incentivati ad assumersi le rispettive responsabilità. Faremo in modo di evitare che sui funzionari onesti gravi eccessiva incertezza giuridica, ad esempio circoscrivendo più puntualmente il reato di abuso d’ufficio e la medesima responsabilità erariale.

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D) Occorre una graduale ma decisa transizione verso un’economia sostenibile, legata al green deal europeo, che nel caso del nostro Paese si deve associare a nuove forme di tutela e promozione del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale. La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico.

E) Dobbiamo puntare su un grande investimento per il diritto allo studio e per l’innovazione dell’offerta formativa, affinché l’Italia sia tra i primi posti in Europa per giovani con titoli di studio universitario. Questi interventi vanno collegati a un grande piano di ricerca pubblico/privato sulle sfide del futuro: tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e benessere sociale, per rilanciare la competitività del nostro sistema economico-sociale e creare nuova impresa con start up e spin-off.

F) È necessario abbreviare i tempi della giustizia penale e della giustizia civile. Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica. Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento. Invito i gruppi parlamentari a confrontarsi con la massima speditezza. Possiamo migliorare il diritto societario introducendo modelli di governane più snelli ed efficienti, che potranno rendere più competitivo il nostro ordinamento giuridico e potranno attirare più facilmente investitori italiani ed esteri.

G) Introdurremo una seria riforma fiscale. Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni. Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni: l’equità e la progressività del sistema tributario passano anche da questo intervento. Dobbiamo fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più trasparente la giustizia tributaria. Queste azioni costituiranno la struttura portante del nostro Recovery plan.

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