Opinioni

Come se la passa l’orso M49 al Casteller

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-06-06

Libero pubblica oggi un bell’articolo a firma di Miriam Romano in cui racconta la vita da recluso di Papillon alias M49, l’orso catturato il 29 aprile scorso dopo la fuga del 2019 e ancora senza un destino preciso: Ora i suoi 167 chili di orso ciondolano tra la tana e il recinto, tutti i giorni, […]

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Libero pubblica oggi un bell’articolo a firma di Miriam Romano in cui racconta la vita da recluso di Papillon alias M49, l’orso catturato il 29 aprile scorso dopo la fuga del 2019 e ancora senza un destino preciso:

Ora i suoi 167 chili di orso ciondolano tra la tana e il recinto, tutti i giorni, sotto lo stesso cielo, gli stessi pochi ettari di terra. «Attualmente l’animale è immesso nell’area di preambientamento con tana e recinto interno, per consentire il suo inserimento nell’area faunistica per gradi», spiega Claudio Groff, coordinatore del settore grandi carnivori dell’area faunistica di Casteller. Riposa col corpo disteso per il lungo nella tana. Gli artigli ritratti, il muso docile, il sonno vigile degli animali selvaggi. L’odore del cibo che riconosce da lontano gli passa sotto le grosse narici. Ormai si è abituato ai tempi umani dei pasti che gli vengono somministrati senza la fatica della caccia. Chili e chili di frutta manda giù a morsi vigorosi. Tante tante ciliegie. Di queste, frutta di stagione, ne va ghiotto, le preferisce a tutto il resto. Ma ci sono anche le mele che non disdegna.

orso m49

«È un animale onnivoro, quindi gli viene somministrata anche una quantità, seppur inferiore, di carne», spiega Groff. È il custode a portargli da mangiare. Sono pochi gli uomini con cui è entrato in contatto fino ad ora. Due o tre al massimo. «All’inizio mostrava un atteggiamento aggressivo e timoroso nei confronti degli esseri umani. I primi giorni emetteva dei rugli. Ora si sta adattando. Ha instaurato un rapporto di fiducia con il custode che lo alimenta»,spiega. L’aria intorno è silenziosa e quieta. Per spezzare la monotonia del paesaggio fermo, Papillon ogni giorno fa lunghi bagni nella vasca colma d’acqua. Si immerge, si bagna le orecchie, il pelo luccica al sole delle montagne.

«Non si può certo dire che un animale così non soffra in questo ambiente. Il veterinario che lo visita ritiene che non ci siano segnali di sofferenza evidente, anzi l’orso si sta pian piano adattando al nuovo ambiente. Però è chiaro che vivrebbe meglio in libertà», aggiunge Groff.

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