L’orso M49 è stato catturato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-29

L’animale è in buone condizioni fisiche e la cattura è avvenuta mediante una trappola tubo. Portato nella stessa struttura da dove era scappato

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L’orso M49 (o Papillon) è stato catturato ieri sera intorno alle 21,30 dagli uomini del Corpo Forestale del Trentino sui monti sopra Tione nelle Giudicarie. L’animale, del peso di 167 kg ed in buone condizioni fisiche, è stato trasportato al Casteler presso la nota struttura a suo tempo realizzata per la gestione degli esemplari problematici. L’animale è in buone condizioni fisiche e la cattura è avvenuta mediante una trappola tubo. Successivamente l’orso è stato introdotto nell’area di preambientamento, ovvero con tana e recinto interno. Attualmente all’interno del recinto è ospitato un altro esemplare di DJ3, un’orsa femmina adulta.

L’orso 49 è stato catturato

Era stato catturato dalla provincia di Trento ma era poi riuscito a scappare dal recinto con una dinamica che ancora non si è capita. All’inizio di aprile, dopo un letargo cortissimo, era tornato a scorrazzare alla ricerca di cibo attraverso boschi, sentieri e pascoli deserti come non sono stati mai. Dietro di lui, seguendo le sue tracce sulla neve (perché in alta quota i versanti sono ancora innevati) cerano le squadre di forestali che lo inseguivano per eseguire l’ordinanza di cattura o abbattimento emessa già l’estate scorsa, quando l’orso fu protagonista di un’incredibile evasione dal recinto che la Provincia autonoma di Trento aveva costruito a pochi chilometri dal capoluogo per gli orsi “problematici”. Era il 15 luglio del 2019 e da quel giorno l’orso — capace di superare indenne una recinzione elettrica alta 4 metri e mezzo — venne chiamato Papillon.

orso m49 fuga
La fuga dell’orso M49 (Corriere del Trentino, 16 luglio 2019)

M49 stava dimostrando una grandissima abilità non solo nelle evasioni ma anche nelle intrusioni:

L’altro giorno ha sfondato la porta di una malga (come se fosse di carta), ma si è dovuto accontentare di un po’ di zucchero e di una confezione di uva sultanina. Tutto quello che c’era in dispensa vista la chiusura stagionale, ha raccontato il titolare della struttura, Aldo Paoli. Un po’ poco per un animale di 140 chili, affamatissimo dopo la pausa invernale. In una baita della zona, dove è entrato con una zampata, ha trovato invece una bottiglia d’olio e in mancanza di meglio si è scolato pure quella.

I sindaci dell’altopiano di Piné (siamo a una ventina di chilometri da Trento) hanno subito lanciato l’allarme alla popolazione: «Oltre a stare in casa per evitare contagi, tenete al chiuso anche gli animali e non lasciate all’aperto avanzi di cibo che potrebbero attirare l’animale. Se trovate tracce al suolo chiamate subito i forestali».

Foto copertina da La Busa.it

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