Come ILVA ha mandato in fumo 23 miliardi di PIL

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-21

Il disastro ILVA sta colpendo anche il Nord, pure se i riflessi occupazionali li sente soprattutto il Sud. Una questione nazionale ancora senza soluzione

article-post

Lo stallo su ILVA ha mandato in fumo 23 miliardi di prodotto interno lordo. Ovvero l’1,35% cumulato della ricchezza nazionale. I numeri dello Svimez di cui parla oggi Il Sole 24 Ore fanno il conto a sette anni dagli arresti e dal sequestro della fabbrica allora di proprietà dei Riva e scoprono che il bilancio consolidato degli effetti sull’economia italiana continua a peggiorare. Su tutta l’economia italiana e, ad essere più precisi, l’effetto è appunto consistente nel Nord industriale.

Come ILVA ha mandato in fumo 23 miliardi di PIL

Secondo l’aggiornamento dell’analisi econometrica compiuta dalla Svimez per Il Sole 24 Ore, l’impatto sul Pil nazionale è pari ogni anno, fra il 2013 e il 2018, a una perdita secca compresa fra i 3 e 14 miliardi di euro, circa due decimi di punto di ricchezza nazionale. Nel 2019, questa riduzione verrà resa più onerosa dalla decisione di Arcelor Mittal di mantenere a 5,1 milioni di tonnellate la produzione di acciaio, anziché i 6 milioni promessi appena arrivati a Taranto: nel 2019, la ricchezza nazionale bruciata sarà di 3,62 miliardi.

Negli anni perduti dell’Ilva, fra 2013 e 2019 è stato quindi cancellato Pil per 23 miliardi di euro, l’equivalente cumulato di 1,35 punti percentuali di ricchezza italiana. Il modello econometrico della Svimez, questa volta, evidenzia un dato mai emerso prima: di questi 23 miliardi di Pil, quasi sette e mezzo (7,3 per la precisione) riguardano il Nord industriale, cioè il Veneto, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Liguria e la Lombardia.

ilva calenda di maio
Ilva, i due piani a confronto (Il Fatto Quotidiano, 7 settembre 2018)

Un conto che prescinde da piani e contropiani dei politici che hanno giocato con il dossier: da Di Maio che ha promesso la chiusura per farsi votare in Puglia e poi ha elegantemente biscottato gli ambientalisti, a Calenda che ha firmato un accordo che Mittal si è poi rimangiata, fornendone uno più generoso per l’occupazione, una volta che al governo è arrivato il M5S.

L’immunità penale per ILVA

Ora è in gioco la questione dell’immunità penale per ILVA. Mentre i 1400 cassintegrati sono ancora lì, a dare la giusta dimensione della vittoria del vicepremier. Ma nel rapporto Svimez c’è di più. Fra 2013 e 2019, a causa della crisi dell’Ilva sono stati eliminati export delle imprese per 1o,4 miliardi di euro e consumi delle famiglie per 3,5 miliardi. Osservando da Taranto il combinato disposto di implosione locale e di esplosione nazionale, non si può non notare come poi tutto il resto del sistema industriale nazionale abbia avuto un problema di fornitura. «Il valore del maggior import di acciaio dall’estero – spiega Stefano Prezioso, ricercatore della Svimez – è stato pari a 4,1 miliardi di euro».

ILVA DI MAIO ITALIA
Il nuovo piano ambientale di Arcelor-Mittal per ILVA (Il Sole 24 Ore, 31 luglio 2018)

Il disastro ILVA sta quindi colpendo anche il Nord, pure se i riflessi occupazionali li sente soprattutto il Sud. Una questione nazionale ancora senza soluzione.

Leggi anche: Banca Popolare di Bari, l’ispezione di Bankitalia e l’inchiesta sulla svalutazione dei titoli

Potrebbe interessarti anche