Perché Chiara Appendino rischia il rinvio a giudizio sul caso REAM

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-06

La Procura di Torino ha notificato alla sindaca l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito dell’inchiesta sul debito da 5 milioni di euro con Ream che il Comune non ha iscritto a bilancio. Alla Appendino e all’assessore al Bilancio Rolando sono stati contestati i reati di abuso d’ufficio e di falso in atto pubblico

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La Procura di Torino ha deciso di contestare alla sindaca Chiara Appendino, all’assessore al Bilancio Sergio Rolando, all’ex capo di gabinetto della sindaca Paolo Giordana e a dirigente del settore Patrimonio, Carlo Lubbia anche il reato di abuso d’ufficio a quello di  falso in atto pubblico. La vicenda giudiziaria è quella relativa al debito del Comune con Ream sull’area della ex-Westinghouse. Nell’ottobre del 2017 la Appendino aveva ricevuto un avviso di garanzia a causa del debito fantasma da 5 milioni di euro scomparso dal bilancio comunale del 2016.

Cosa hanno concluso i magistrati di Torino

Ieri i pubblici ministeri Enrica Gabetta e Marco Gianoglio hanno notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’accusa è di avere differito dal 2017 al 2018 il pagamento a Ream di un debito di cinque milioni che, secondo i pm, erano dovuti sin dal 29 dicembre 2016 e quindi erano relativi all’esercizio di quell’anno. Secondo la procura violando le norme la sindaca, e l’assessore hanno procurato “un ingiusto vantaggio patrimoniale al Comune di Torino” senza perseguire un “pubblico interesse” ma anzi procurando a Ream un danno pari all’importo del debito non iscritto a bilancio. Il “vantaggio ingiusto” è “la disponibilità della somma” nelle casse del Comune.

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[Fonte]
Il caso venne rivelato qualche mese prima da Repubblica: sotto la lente finirono le email di Paolo Giordana a Anna Tornoni: «Ti pregherei di rifare la nota evidenziando solo le poste per le quali possono essere usati i 19,6 milioni di Westinghouse – scriveva lui a lei il 22 novembre 2016 – Per quanto riguarda il debito con Ream lo escluderei al momento dal ragionamento, in quanto con quel soggetto sono aperti altri tavoli di confronto». Il messaggio dalla posta di Giordana è inviato per conoscenza all’assessore Sergio Rolando e all’indirizzo email personale di Chiara Appendino.

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L’area Westinghouse (Repubblica Torino, 10 giugno 2017)

Il giorno dopo, alle 11.03,  lei risponde: «Non essendo a conoscenza del fatto che l’amministrazione ha aperto tavoli di confronto con Ream, avevo ritenuto opportuno ricordare a tutti quali fossero gli impegni assunti dall’amministrazione precedente, al fine di non generare elementi di criticità per questa giunta». Il botta e risposta resta per diversi giorni tra Giordana e Tornoni, la quale, nonostante le sollecitazioni del capo di gabinetto, non rinuncia a ribadire quel che secondo lei è giusto fare: indicare nel bilancio di previsione i 5 milioni di debito verso Ream.

Il pasticcio del debito di Ream e gli errori della giunta M5S

Fu proprio grazie alle rivelazioni della Tornoni, all’epoca direttore della Finanza del Comune e successivamente cacciata dal M5S, che la procura decise di avviare l’inchiesta che oggi potrebbe portare al rinvio a giudizio della Appendino. La somma di 5 milioni di euro è quella che il Comune di Torino avrebbe dovuto restituire a Ream, partecipata della Fondazione Crt che nel 2012 aveva acquisito il diritto di prelazione sull’area della ex Westinghouse dove dovrebbe sorgere un centro commerciale (che durante la scorsa consiliatura i 5 Stelle dicevano di non volere).

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Dal momento però che la ex-Westinghouse è stata poi aggiudicata per 19,6 milioni a un’altra società, l’Amteco- Maiora, Ream ha periodicamente chiesto al Comune di Torino la restituzione della caparra . La somma non è stata però versata, né iscritta a bilancio ma considerata come un debito fuori bilancio.Contrariamente a quanto affermato da Giordana nello scambio di mail con la dirigente del settore Finanza non c’era alcun tavolo di trattativa aperto con Ream riguardo la restituzione dei 5 milioni di euro. Anzi, il presidente della società, Giovanni Quaglia, proprio in quei giorni si era rivolto al Comune per chiedere la restituzione dei 5 milioni di euro.

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Dalla relazione dei Revisori del Bilancio

Il caso divenne ben presto politico con dure polemiche da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale. Il 18 aprile 2017 il collegio dei revisori dei conti rilevava, nella sua relazione sul bilancio di previsione 2017-2019 (quindi in piena era Appendino), che le comunicazioni dell’Amministrazione sul debito nei confronti di Ream risultavano essere contrastanti. Successivamente arrivò anche la bocciatura del Bilancio da parte dei revisori dei conti che nella loro relazione mettevano nero su bianco come nelle variazioni al bilancio di previsione l’amministrazione “non ha adottato alcun provvedimento in riferimento alla passività Ream”.

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Chiara Appendino, Paolo Giordana e Sergio Rolando nella photo opportunity prima dell’interrogatorio in procura per il caso ex Westinghouse

Il duro braccio di ferro con il Comune a guida M5S si concluse con le dimissioni del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Torino. L’atto di chiusura delle indagini rende manifesta l’intenzione da parte dei Pm di chiedere il rinvio a giudizio per i quattro indagati. La sindaca Appendino è indagata anche per i fatti di piazza San Carlo durante la finale di Champions League, e anche lì rischia di andare a processo. Nel frattempo i 5 Stelle fanno quadrato attorno alla prima cittadina, la capogruppo M5S Valentina Sganga si dice soddisfatta dell’esito delle indagini e non è preoccupata di un eventuale processo: «Se la Sindaca deve essere processata per aver avvantaggiato il Comune, e non già se stessa o altri, ma la casa di tutti i cittadini allora è sulla strada giusta. Tanto più che stiamo parlando della restituzione, più che di una caparra, di una sorta di prestito concesso nel 2012 al Comune da parte della società Ream che non ha nemmeno partecipato alla successiva gara. Prestito, giova ricordarlo, saldato ad inizio 2018». Peccato che quel vantaggio per la “casa dei cittadini” abbia comportato uno svantaggio per Ream.

 

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