Fact checking
Besmir Pepa: cosa succede quando la gogna pubblica di Salvini e Morisi finisce male
Giovanni Drogo 05/02/2020
Sappiamo che quel gran genio di Luca Morisi è bravissimo a mettere alla gogna chi non la pensa come Salvini. Ma gli elettori della Lega non si accorgono che vengono usati come carne da macello (virtuale) così il Capitano ha sempre le mani pulite?
Cosa succede quando Matteo Salvini mette qualcuno alla gogna lo sappiamo tutti (tranne la sua ex compagna). Ma cosa succede quando quel qualcuno risponde per le rime agli insulti dei fan del Capitano? Lo scopriremo oggi nella nuova puntata di “Luca Morisi mette alla gogna quelli che criticano Salvini per un pugno di like”. Perché tra ieri e questa mattina i gestori della pagina Facebook della Lega – Salvini Premier e di quella di Matteo Salvini (totale del pubblico: quasi 5 milioni di persone) hanno deciso che era arrivato il momento di punire una persona colpevole di aver commentato sotto ad un articolo di giornale che si augurava che Salvini venisse condannato nell’eventuale processo sulla Open Arms.
Come Salvini e Morisi hanno deciso di mettere alla gogna lo “straniero” di turno
L’autore, che forse è stato selezionato perché ha un nome “straniero” è stato definito “un poveretto” dalla Lega e “che persona triste” da Salvini. Il tutto perché ha definito “una buona notizia” il fatto che i giudici abbiano chiesto di processare Salvini e si è augurato – forse in modo non proprio politically correct, ma a Salvini e ai leghisti il politicamente corretto non piace – che il senatore della Lega venga condannato perché “è solitamente la fine che fanno i criminali come lui”.
Ora naturalmente è sbagliato, anzi sbagliatissimo, dire che Salvini è un criminale. Perché è un innocente come tanti, visto che non è ancora iniziato il processo (se mai inizierà) nonostante lui chieda ogni giorno di essere processato. E poco importa che spesso e volentieri anche lui emetta questo “giudizio” di colpevolezza prima ancora che lo facciano i giudici. Ad esempio una settimana fa parlando di Conte e Lamorgese Salvini ha scritto: «se sono un criminale io, sono criminali anche loro».
Come Salvini e Morisi mandano al macello i fan e gli elettori della Lega
Ma quello di Besmir è un commento tra tanti, saltato all’occhio perché il nome è di origine albanese. E così Salvini e Morisi a caccia di consensi ancora una volta attaccano con tutta la forza dei loro cinque milioni di follower un cittadino qualsiasi.
Un metodo intimidatorio che dovrebbe servire da avvertimento: guai a voi se vi esprimete così sul Capitano altrimenti vi facciamo diventare famosi noi. Ma questo è quello che è sempre successo. La novità è che il “poveretto” in questione ha risposto per le rime.
Prima pubblicando alcuni screenshot dei messaggi che gli arrivavano dai leghisti aizzati dalla Lega. E non c’è dubbio che siano persone che sono arrivate al suo profilo grazie al post pubblicato dagli addetti al merdapostaggio del partito di Salvini.
Ma il nostro non si è arreso. Ha fatto un giro sui profili di quelli che lo minacciavano e lo insultavano per prenderli per i fondelli, pubblicando sul suo profilo alcuni simpaticissimi screenshot. Chi di gogna ferisce di gogna perisce.
Una gustosa rassegna di personaggi che magari nella loro vita sono degli irreprensibili padri di famiglia e che nel tempo libero si divertono su Facebook ad insultare i colpevoli del reato di lesa capitanità.
Perché in Italia c’è sì il diritto di parola ma non quando si parla di Salvini. E soprattutto se sei “un immigrato di merda” devi stare zitto e tornartene al tuo paese perché non si deve “andare a rompere le palle in un paese non tuo”.
Questo è quello che fa la Lega.Che non è solo fare propaganda usando l’odio delle persone per “gli stranieri” o mandare le persone a insultare i “nemici” di Salvini. Quello che fa la Bestia è usare i singoli elettori e simpatizzanti di Salvini come carne da macello, mandandoli allo sbaraglio contro il “nemico” di turno. E così il partito potrà al massimo essere considerato il mandante morale ma se ne potrà sempre lavare le mani.
Magari dicendo che non ha certo nessuna colpa o responsabilità se poi qualche “testa calda” decide di andare a insultare e minacciare in privato. Ma non c’è bisogno di pubblicare i messaggi privati. Basta leggere questi quattro commenti, pubblici, sotto al post della Lega. Sono lì da un giorno e nessuno li ha rimossi. Difficile dire “non sapevo” o “non immaginavo che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere”.
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