Arianna Fioravanti: lo show della solita “mamma informata” a Tagadà

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-04-18

Su La7 continua l’affascinante saga delle trasmissioni televisive che invitano i genitori free-vax solo per alzare gli indici di ascolto, consentendo ai sostenitori della Libertà di Scelta di diffondere le loro bufale antiscientifiche senza che il conduttore di turno possa fare nulla

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Qualche giorno fa Tagadà ha ospitato la signora Arianna Fioravanti, attivista vegana che aveva già partecipato l’anno scorso – sempre all’interno della trasmissione condotta da Tiziana Panella – ad un “dibattito” con Giuseppe Cruciani sui pericoli della carne. Questa volta la signora Fioravanti è stata invitata in quanto mamma di una bambina di 5 anni che va all’asilo e non è mai stata vaccinata. Non sappiamo se la produzione si è resa conto che invitare in televisione persone che infrangono la legge (perché l’obbligo delle vaccinazioni c’era anche prima della legge 119/2017) non è proprio una scelta edificante. Ma si sa, bisogna fare audience, e il “dibattito” sui vaccini, o meglio, la cagnara tra mammine informate e medici piace molto al pubblico.

«Io sono una persona che si informa, una persona che legge»

La signora non ha perso tempo, e ha chiarito subito che lei non si è affidata ai medici per capire che i vaccini sono pericolosi e poco sicuri: «io mi sono posta assieme al padre della bambina delle domande sulla sicurezza l’efficacia dei vaccini ed è giusto diritto dei genitori essere informati anche sui rischi che si corre vaccinati». Siamo alle solite, penseranno alcuni, la solita famiglia che ingurgita informazioni prese a caso su Internet senza alcuna forma di discriminazione tra quelle diffuse dai soliti ciarlatani e quelle invece che sono scientificamente fondate.

 

No, la signora Fioravanti è diversa: «non sono matta, sono sana di mente, sono laureata, ho un dottorato di ricerca, sono una persona che ho una propensione all’approfondimento e sono stanca di essere giudicata una cattiva madre perché mi pongo delle domande che ogni genitore dovrebbe porsi».

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Poi per curiosità uno va a spulciare il profilo della signora e scopre che la laurea è in Letteratura italiana e che il dottorato di ricerca è in italianistica. Senza nulla togliere al percorso di studi della mamma free-vax non è certo comparabile a quello di medici, ricercatori e specialisti di immunologia e virologia che – citando dati e studi scientifici – dicono il contrario di quello che dice lei. Sempre per curiosità si scopre che all’epoca del confronto-scontro con Cruciani la signora era rattristata dalla mancanza di un confronto, serio, onesto tra professionisti della medicina sulla dieta vegana. Eppure sulle vaccinazioni a quanto pare il problema non si è posto.

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La signora Fioravanti sul suo confronto con Cruciani

La signora rifiuta l’etichetta di no-vax («io non sono sì vaccini no vaccini, sono per la salute di mia figlia») che pure le viene affibbiata da Tagadà. Lei è per la libertà di scelta, una libertà che questa legge “criminale” le nega. Nessuno in studio ha fatto notare alla signora che quando è nata sua figlia, cinque anni fa, la legge “criminale” non era ancora nella testa di nessun ministro e che eppure lei la bambina ha scelto di non vaccinarla lo stesso.

«Io inviato 59 quesiti alla ASL e la ASL deve ancora rispondere»

La mamma informata si lamenta poi che la ASL non abbia mai risposto alle 59 domande, ai suoi dubbi sui vaccini. Sembra incredibile ma questa lunga lista di domande si trova su Internet da parecchio tempo. Ed è una incredibile coincidenza che – sempre su Internet – ci sia già una lista delle risposte alle domande dei free-vax stilata da medici, pediatri e ricercatori (tra cui Pierluigi Lopalco). Il vademecum contro la disinformazione sui vaccini si può trovare qui ma siamo sicuri che la mamma informata con una grande attitudine allo studio e all’apprendimento le abbia in realtà già lette.

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Ad un certo punto Alan Friedman (non certo la persona più preparata sull’argomento, come ha ammesso) ricorda alla signora che in genere negli USA le persone come lei vengono considerate matte. La risposta è tipica di chi ha trascorso molti anni a studiare epidemiologia: «gli americani conoscono poco la storia delle vaccinazioni, ad esempio della polio che ha avuto un decremento prima dell’introduzione del vaccino stesso». È la solita storia dei negazionisti dei vaccini, che raccontano che già prima dell’introduzione delle vaccinazioni di massa le malattie stavano già scomparendo (non è una novità, lo diceva anche Beppe Grillo in un suo vecchio spettacolo) grazie al miglioramento delle condizioni igieniche. Il grafico sopra mostra che – negli USA – la polio non stava “scomparendo da sola” e c’è da chiedersi quanto – tra il 1955 e oggi – possano essere migliorate le condizioni igieniche (detto poi da persone che ritengono che contrarre naturalmente una malattia sia di grande beneficio). In genere però chi fa queste affermazioni parla di una diminuzione del numero di decessi, non del numero di casi. Ed essendo la poliomielite una malattia fortemente invalidante (per la quale non c’è una cura) ad una diminuzione dei decessi non corrisponde una diminuzione del numero di casi registrati. In Italia nei primi dieci anni dall’introduzione del vaccino si è assistito ad una diminuzione del 74% dei casi.

Le tesi della mamma informata sui vaccini

Qualche giorno dopo la trasmissione la signora Fioravanti ha imbracciato il suo account Facebook per ribadire quello che aveva detto in trasmissione ovvero che se avesse vaccinato la figlia sarebbe una danneggiata da vaccino: «mia figlia se l’avessi portata a vaccinare avrebbe avuto uno schock anafilattico con esito forse anche fatale, le indagini le abbiamo fatte io e il padre della bambina». I vaccini, spiega la mamma informata contengono “sostanze allergizzanti, tossiche (mercurio e alluminio) e cancerogene (formaldeide, classificata dall’AIRC come certamente cancerogena)”. Al solito la mamma informata pubblica solo le informazioni che le fanno comodo, ad esempio non quelle contenute nell’opuscolo dell’Istituto Superiore di Sanità dal titolo “le domande difficili” che risponde proprio ai dubbi dei genitori preoccupati dai vaccini. Ad esempio non menziona il fatto che quasi tutti i vaccini combinati (l’esavalente) e i vaccini singoli moderni oltre a non contenere thiomersal, non contengono formaldeide né altri conservanti precedentemente utilizzati nei prodotti biologici.

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Ma come al solito vengono citate solo le informazioni che fanno comodo. Vista l’attitudine all’approfondimento viene il dubbio che la signora le abbia lette ma non le abbia considerate rilevanti o interessanti. Meglio affidarsi a ricerche confutate come quelle dei coniugi Montanari sulla presenza di “metalli pesanti” nei vaccini.

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Secondo la mamma informata l’unica cosa in grado di salvare i bambini sono gli esami prevaccinali, uno screening genetico, immunologico, allergologico completo. Peccato che – come spiegano anche i medici radiati per le loro posizioni antivacciniste – gli esami prevaccinali non servono.

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La signora però ha anche curiose teorie. Ad esempio sostiene che le persone morte di morbillo a Catania negli ultimi tempi non siano morte di morbillo ma a causa di complicanze dovute a malattie pregresse. Ed è un peccato che non sia così. Qualcuno potrebbe anche pensare che la signora stia facendo il solito sciacallaggio negazionista dei free-vax.

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Non è così, le vuole solo conoscere a fondo le cause dei decessi per giudicarle non eseguendo un esame autoptico ma in base alle sue competenze linguistiche. Qualcuno potrebbe trovare delle analogie con il comportamento tenuto da Dario Miedico e Stefano Montanari sulla morte di Sofia Zago. Ma sicuramente ci stiamo sbagliando. Ed il problema come sempre non è la signora Fioravanti né le sue opinioni. Il problema sono le trasmissioni televisive che continuano ad organizzare “approfondimenti” del genere senza alcun rispetto per l’informazione, non solo quella scientifica.

 

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