La nuova analisi costi-benefici sulla Tav è positiva (…)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-01

Un cambio di prospettiva con i conti per l’Italia e stop: così i calcoli di convenienza verrebbero completamente stravolti

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Il vento del perculamento comincia ad alzarsi e a soffiare in modo molto pesante sulla vicenda TAV-Lega-M5S. E prende la forma della nuova analisi costi-benefici sull’Alta Velocità che ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha richiesto alla commissione guidata dal professor Marco Ponti e che da mercoledì dovrebbe finire sul tavolo di Palazzo Chigi.

Il ministro delle Infrastrutture Toninelli, su richiesta del capo del governo, ha incaricato due componenti della commissione tecnica – i professori Francesco Ramella e Paolo Beria – di adattare i risultati della precedente versione al solo fronte italiano: calcolare dunque spese e ricadute della Tav solo per quanto riguarda il nostro Paese e non nel complesso, considerando anche Francia e Unione Europea.

La controanalisi costi-benefici sulla TAV (La Repubblica, 19 febbraio 2019)

E cosa succede con questo cambio di prospettiva? Lo spiega oggi La Stampa in un articolo a firma di Andrea Rossi:

La differenza è sostanziale. L’esito anche. «È sempre negativo», annota Ramella, che ieri a Torino ha partecipato insieme con Marco Ponti, a capo della commissione sull’analisi costi-benefici, a un confronto tra esperti. Però i numeri sono diversi, meno sfavorevoli all’opera, ed è lo stesso Ramella ad ammettere che a questo punto diventano determinanti le valutazioni sulle penali e i rimborsi, perché minacciano di sovvertire il verdetto degli esperti e renderlo positivo. […]

A questo punto però entrerebbero in gioco altri fattori che porterebbero a calcoli di convenienza completamente stravolti:

Il conto finale è presto fatto: l’opera ha un saldo negativo di 3,5 miliardi, ma comporta penali per 1,7, costi di adeguamento del Frejus per 1,5 e di chiusura dei cantieri per 400 milioni, per un totale di 3,6 miliardi. Se poi si dovesse decidere di realizzare solo il tunnel internazionale, e sfruttare l’attuale linea sul versante italiano, il quadro diventerebbe ancora più vantaggioso

E così a Toninelli e Di Maio toccherebbe piegare il capo e dare l’ok all’opera. Scatenando una caccia all’uomo interna al M5S che al confronto la notte dei lunghi coltelli era una passeggiata di salute.

Leggi anche: Di Maio ha già cambiato idea sulla TAV?

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