Così la Manovra del Popolo aumenta le tasse alle imprese

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-10-15

La cancellazione di IRI e ACE non verrà equilibrata dalla flat tax per i professionisti perché le platee non sono sovrapponibili. I rischi di sperequazione con la flat tax

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Quanto costa alle imprese l’addio all’ACE e all’IRI previsto dal governo gialloverde? L’incentivo per la ricapitalizzazione delle aziende lanciato nel 2011 (e più volte modificato negli anni) e l’imposta sul reddito imprenditoriale al 24% saranno cancellati mentre è in arrivo, invece, l’innalzamento del regime forfettario a 65mila euro per partite Iva e professionisti e la mini-Ires.

Così la Manovra del Popolo aumenta le tasse alle imprese

Le previsioni dicono che il combinato disposto dei due provvedimenti porterà a un aumento delle tasse alle imprese, perché le platee interessate non sono sovrapposte né sovrapponibili. Per la mini-Ires con aliquota al 15% su investimenti e assunzioni saranno stanziati circa 2 miliardi di euro. L’innalzamento a 65mila euro della soglia d’accesso al regime forfettario per le partite Iva (la cosiddetta flat tax) avrà una dote di 1,5-1,7 miliardi, a seconda di come verranno modificati gli altri requisiti d’ingresso, quali ad esempio le spese per i collaboratori. Al contrario, la definitiva eliminazione dell’IRI permetterà di risparmiare circa 1,7 miliardi. Per la precisione 1.776 milioni, secondo le stime fornite nel Def presentato la scorsa primavera dal premier uscente, Paolo Gentiloni, e dall’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

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L’effetto della cancellazione di ACE e IRI sui bilanci delle imprese (Il Sole 24 Ore, 15 ottobre 2018)

Per quanto riguarda l’ACE,  tentando di considerare il calo del rendimento, ma anche gli investimenti delle imprese e delle società di persone, si può ipotizzare un risparmio per l’Erario nell’ordine di 1,5-2 miliardi. L’ACE è  un’agevolazione introdotta nel 2011 con la manovra Monti che premia la ricapitalizzazione delle imprese. Gli apporti di capitale generano una deduzione calcolata secondo un rendimento nozionale più volte modificato negli anni, dal massimo del 4,75% all’attuale 1,5 per cento. Nelle dichiarazioni 2016, circa 320mila società di capitali l’hanno indicato.

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Cosa succede alle imprese con la flat tax Lega-M5S

Così, spiega oggi Il Sole 24 Ore, anche se molti contribuenti beneficeranno della mini-IRES del governo gialloverde, ci sarà chi ci perderà. E tra questi ci saranno aziende piccole e medie anche all’avanguardia per l’innovazione:

Prendiamo – ancora una volta – il caso di un’azienda-tipo, tra le tante che avevano scommesso sull’Iri, la Riletti Autotrasporti Snc (si veda il terzo esempio in alto): prelevando per i soci solo 150mila dei 500mila euro di reddito, avrebbe dovuto versare solo 84mila euro di Iri sulle somme lasciate in azienda. La conferma della tassazione Irpef, invece, costa 75mila euro in più. Con un salto di tax rate da 27,57 a 42,27 per cento. E l’incremento dell’aliquota Ires effettiva è misurabile nel caso dell’eliminazione dell’Ace.

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Il quadro delle agevolazioni (Il Sole 24 Ore, 15 ottobre 2018)

In cambio arriverà la flat tax, ma anche qui i buchi ci saranno: “Mario Rossi, tecnico informatico con 55mila euro di ricavi potrebbero tradursi in circa 2.600 euro di minori imposte; anche se Paolo Bianchi, artigiano che commercia e ripara moto, potrebbe vedere quasi raddoppiato il prelievo totale a 10.300 euro, complice l’indetraibilità dell’Iva”, spiega il Sole.

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