Le minacce di Virginia Raggi ad AMA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-11

La sindaca dice ai sindacati che o Bagnacani fa quello che dice l’azionista o sarà silurato. Intanto si va a grandi passi verso lo sciopero di AMA

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“O i vertici dell’azienda fanno quello che diciamo noi o metteremo in campo azioni conseguenti. Non vorrei dover andare dalla magistratura”: mentre in pubblico Virginia Raggi non ha ancora fatto sapere nulla a proposito del terremoto in Campidoglio che ha portato all’addio di Pinuccia Montanari alla poltrona di assessora all’Ambiente, ai rappresentanti sindacali di AMA oggi la sindaca ha fatto sapere che su via Calderon de la Barca ha brutte intenzioni.

Virginia Raggi all’attacco di AMA

I segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco sono stati convocati oggi in Campidoglio e hanno ricevuto la notizia che l’attuale governance di AMA non è più nelle grazie del M5S Roma: “La sindaca è stata molto chiara nel dire che i vertici di Ama devono ripresentare un nuovo bilancio che deve essere redatto secondo le prescrizioni del Comune. Deve finire il rimpallo di responsabilità o ci saranno conseguenze sul management. In poche parole, ha detto, che al momento Bagnacani rimane ma ‘deve fare quello che diciamo noi'”, ha detto Masucci.

I consiglieri M5S, che hanno avuto il coraggio di festeggiare l’addio dell’assessora nonostante Roma sia ridotta una monnezza, non erano presenti all’incontro in cui Raggi è tornata a promettere svolte e a professare buone intenzioni su AMA che però non sembrano aver scalfito più di tanto i sindacati: “Per quanto ci riguarda, non accetteremo più rimpalli di responsabilità tra azienda e amministrazione comunale ma ricercheremo sempre e comunque l’interesse generale dei cittadini romani e dei lavoratori di Ama“, ha aggiunto lo stesso Masucci.

“La sindaca ha garantito che la Giunta continua a mantenere come orizzonte un’Ama pubblica. Ma Roma Capitale ha deciso la chiusura in rosso del bilancio 2017, avallando il cambio di linea del collegio sindacale. Questo è chiaro, come è chiaro che l’azienda di fatto non gode più della fiducia del Campidoglio, e che difficilmente questa frattura sarà sanabile se non adeguandosi alle disposizioni della Giunta”, hanno poi dichiarato i tre leader in un comunicato confermando il percorso che potrebbe portare allo sciopero delle maestranze entro dieci giorni: “Lo stato di agitazione è confermato. Non può essere altrimenti, visto che la sindaca ha chiarito che senza bilancio non ci saranno le assunzioni.

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Il problema dei servizi cimiteriali

Raggi si riferisce al problema dei diciotto milioni per i servizi cimiteriali che l’AMA ha mantenuto in bilancio fino allo scorso esercizio ma che il Comune attraverso l’assessore al bilancio Gianni Lemmetti le ha chiesto di togliere visto che l’esigibilità del credito è dubbia secondo il Campidoglio. Bagnacani prima si è opposto, poi ha cercato di tirar fuori un meccanismo contabile per la contabilizzazione che il collegio sindacale ha ritenuto scorretto e pericoloso e infine adesso dovrà stornare perché altrimenti la Raggi lo caccia.

Il problema è che senza quei soldi il bilancio AMA chiuderà in rosso. E questo, oltre a non far scattare i premi di produzione per dipendenti e management, potrebbe aprire all’azienda le porte del concordato, anche se l’ipotesi è stata esclusa a più riprese da Lemmetti e Raggi. Per adesso la guerra è solo con Bagnacani, fedelissimo di Montanari e amico di Grillo. Poi a chi toccherà?

Foto di Bagnacani e Grillo da: La Gazzetta di Reggio

 

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