Opinioni

Ugo Grassi: il senatore M5S passa alla Lega

Alessandro D'Amato 15/11/2019

Vi ricordate di Ugo Grassi? Ne abbiamo parlato qualche tempo raccontando come fosse il Grillino Perfetto: pur essendo professore di diritto, in campagna elettorale con il MoVimento 5 Stelle scrisse un post sul Blog delle Stelle per sostenere una sciocchezza giuridica sesquipedale, ovvero che la clausola anti-defezione con multa per chi lasciava il M5S fosse […]

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Vi ricordate di Ugo Grassi? Ne abbiamo parlato qualche tempo raccontando come fosse il Grillino Perfetto: pur essendo professore di diritto, in campagna elettorale con il MoVimento 5 Stelle scrisse un post sul Blog delle Stelle per sostenere una sciocchezza giuridica sesquipedale, ovvero che la clausola anti-defezione con multa per chi lasciava il M5S fosse valida. Poi, qualche tempo dopo in un’intervista al Mattino, il dietrofront: «Non lo può fare. Di Maio stia bene attento a invocare l’applicazione della clausola antidefezione da 100mila euro. È in contrasto con l’articolo 67 della Costituzione». Quando era in campagna elettorale sosteneva che gli avversari del MoVimento “studiassero poco“, dopo essere arrivato in Parlamento ha scoperto che a studiare poco era lui.

ugo grassi

In ogni caso, il senatore Grassi assicurava all’epoca che non stava per lasciare il M5S, un sospetto che poteva venire a chi in malafede (si sa, a pensar male si fa peccato…) notava il suo cambio di prospettiva sulla clausola. E infatti, siccome a pensar male si fa peccato, appunto, ma raramente si sbaglia, oggi due giornali annunciano il suo addio al MoVimento 5 Stelle. Il primo è Il Fatto:

Poche ore dopo arriverà l’addio del senatore Ugo Grassi, assai deluso dai provvedimenti della legge di Bilancio in materia di università: “Abbandonare il Movimento per me diventa legittima difesa”. Non dice se passerà alla Lega, quella che oggi può certamente offrire le maggiori garanzie di rielezione. Perché al di là delle intenzioni del senatore campano, il tema del “prossimo giro”, conl’aria di crisi che tira, è ormai di discussione quotidiana.

Il secondo è Il Giornale in un articolo a firma di Augusto Minzolini:

Non per nulla Ugo Grassi, professore di Diritto e senatore grillino, dopo aver flirtato con Renzi, sta per passare con la Lega. «Salvini – ha raccontato ai grillini più vicini – mi ha fatto una proposta che non potevo rifiutare. So che ci sono altri 3-4 di noi che hanno avuto un’offerta simile».

In attesa di sapere quale sia l’offerta che non poteva rifiutare, si registra che conversando con l’AdnKronos il senatore ha annunciato che non voterà la legge di bilancio perché contrario all’istituzione di una Agenzia nazionale per la ricerca, prevista dalla finanziaria. “Ho accettato la mia candidatura per contrastare lo strapotere dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, ndr). Non ci sono riuscito perché il M5S non si è proprio attivato, anzi ha fatto l’opposto. E non contenti, ne creiamo un’altra, che costa 4 milioni di euro… penso a quante borse di studio potremmo erogare con quei soldi”, ha detto. E chissà pure quante clausole anti-defezione si potrebbero pagare, verrebbe da aggiungere. “L’Agenzia nazionale per la ricerca – insiste Grassi – sarà un’altra Anvur, e l’Anvur mi ha rovinato. Non mi si può chiedere di accendere la miccia del candelotto di dinamite collocato sotto la mia casa. Io non ci sto, non lo posso fare. E’ grave che un collega (Conte, ndr) stia facendo una cosa del genere”. L’uscita dal gruppo “potrebbe accadere” molto presto, e “di fronte a questo voglio vedere chi mi critica”, continua. “Se passo alla Lega? Non rispondo a questa domanda”, risponde. “Diciamo che poi uno vede che fare. Per me – insiste – è un tradimento che non accetto. Alla presentazione della mia candidatura al Tempio di Adriano dissi chiaramente che uno degli obiettivi da perseguire era il ridimensionamento dell’Anvur. Che faccio ora, voto una seconda Anvur? Sono irritato, amareggiato e deluso. Il grande pubblico non si rende conto che laddove muore la ricerca, si spengono i sogni dei giovani. Senza studio saremmo rimasti all’età della pietra”. Laddove muore la coerenza, invece, non dovrebbe succedere nulla. Com’era lo slogan della campagna elettorale? Partecipa, scegli, cambia (partito).

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