Ugo Grassi: il senatore M5S e la corte del Sudafrica che dà ragione a Di Maio… anzi no

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-09-27

Il senatore del MoVimento 5 Stelle Ugo Grassi, ordinario di diritto civile all’università di Napoli Parthenope, nei giorni scorsi si è dimesso da capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali del Senato ed è uno dei 70 firmatari della lettera anti-Di Maio. Da un paio di giorni il suo nome circola tra quelli in procinto di andarsene …

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Il senatore del MoVimento 5 Stelle Ugo Grassi, ordinario di diritto civile all’università di Napoli Parthenope, nei giorni scorsi si è dimesso da capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali del Senato ed è uno dei 70 firmatari della lettera anti-Di Maio. Da un paio di giorni il suo nome circola tra quelli in procinto di andarsene dal M5S, e – come sapete – i grillini chiedono il rispetto della clausola da 100mila euro – ovvero, pagare una multa di quell’importo – per chi se ne va. Non sfuggirà a chi ha ottima memoria che il professor Ugo Grassi è proprio lo stesso professor Ugo Grassi che durante la campagna elettorale, quando era un semplice candidato grillino, scrisse un post sul Blog delle Stelle per dire che invece quella clausola valeva, eccome se valeva. E l’argomento-principe del suo ragionamento era… il Sudafrica:

Per comprendere se i limiti interni alla libertà di mandato siano essenziali al funzionamento di quella stessa democrazia che della libertà di mandato si nutre, torna assai utile leggere qualche passo della sentenza con cui la Corte Costituzionale sudafricana affrontò il tema. All’epoca l’African National Congress era il partito di assoluta maggioranza e con pratiche di floor-crossing poteva impedire agli altri partiti di dar vita ad un vero dibattito democratico. In pratica le clausole antidefezione previste dalla legislazione erano ritenute valide in un momento di emergenza democratica giacché servivano a rendere palese quell’implicito principio di lealtà che ho sopra menzionato.

“Le parti hanno sostenuto che nelle condizioni prevalenti in Sudafrica la clausola anti defezione fosse una previsione essenziale per promuovere la democrazia. Questo avviene perché noi siamo una democrazia nuova e fragile nella quale il partito di governo controlla quasi i due terzi dei seggi dell’assemblea e ciò comporta che il partito di maggioranza abbia capacità di attrarre i membri di altri partiti offrendo loro incentivi. Si sostiene quindi che se vieni ammessa la defezione è molto probabile che venga indebolita la posizione dei piccoli partiti e dunque la democrazia stessa.” (Constitutional Court of South Africa, case CCT 23/02, october 4, 2002)

ugo grassi

Con l’onestà intellettuale tipica del Grillino Medio, Grassi diceva che chi sosteneva che la clausola fosse carta igienica “studiava poco“:

In un simile frangente, dunque, esplicitare il contenuto di lealtà e correttezza connaturato alla libertà di mandato di cui all’art. 67 cost. non è una violazione dell’articolo stesso, bensì una riconferma di esso, anche e soprattutto in ragione del valore fondante dell’art. 1 che ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo.

Non sarei allora così sicuro che la clausola anti defezione prevista dal nostro regolamento possa un giorno essere considerata nulla. Non posso prevedere quale sarebbe l’esito finale di un procedimento (di certo lungo) chiamato a giudicare la validità della nostra clausola interna. Per ora quel che è certo è che i nostri avversari studiano poco.

Cosa dice invece oggi Ugo Grassi al Mattino?

«Non lo può fare. Di Maio stia bene attento a invocare l’applicazione della clausola antidefezione da 100mila euro. È in contrasto con l’articolo 67 della Costituzione».

Senatore Ugo Grassi: cosa sta succedendo nel M5s? Siamo alle minacce?
«Di Maio reagisce al malessere che c’è nel Movimento invocando la clausola da 100mila euro. Ma non è una strada praticabile».

Perché?
«Io stesso scrissi, quale esercizio teorico, a favore delle clausole anti-defezione, precisando che in taluni contesti di emergenza democratica, possono essere valide così come stabilito dalla Corte costituzionale del Sud Africa. In ogni caso il rispetto della democrazia è sempre il limite della validità di queste clausole. In altri termini, sarebbero senza dubbio nulle se presenti in statuti di associazioni politiche che non rispettassero i principi di democraticità e tutela delle minoranze».

Insomma, sarebbe un peccato se il senatore Grassi lasciasse il M5S, visto che si comporta esattamente come un grillino: ovvero, abbiamo delle idee, ma se non vi piacciono ne abbiamo delle altre!

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