Di Maio e i tremila Navigator idonei rimasti senza posto di lavoro

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-18

L’ennesima conseguenza della politica degli annunci che è alla base dell’azione di questo Governo: ci sono migliaia di aspiranti Navigator del Reddito di Cittadinanza che pur avendo superato le selezioni non saranno assunti perché dalle promesse di seimila assunzioni si è scesi a 2.980 posti disponibili (uno ogni trecento percettori del RdC). E così i Navigator idonei scrivono al Governo

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Da domani, 19 luglio, fino al 24 luglio verranno espletate le procedure di assunzione dei 2.980 Navigator del Reddito di Cittadinanza. I Navigator firmeranno un contratto di collaborazione a tempo determinato fino al 30 aprile 2021 e riceveranno un compenso pari a 27.338,76 euro lordi annui ai quali vanno aggiunti i 300 euro lordi mensili di rimborso forfettario per spese di viaggio, vitto e alloggio (qualora si dovessero trasferire in un’altra città per svolgere l’incarico).

Di Maio lascia a casa tremila Navigator idonei

Ma i quasi tremila che saranno assunti da ANPAL sono poco meno della metà dei Navigator che hanno superato le selezioni e che quindi sono risultati idonei. Idonei ma non vincitori del concorso, per loro nessun contratto e nessuna proposta di collaborazione. Per capire il problema bisogna fare qualche passo indietro. Inizialmente il vicepremier e bisministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio aveva annunciato l’assunzione di diecimila Navigator «4 mila persone per le regioni, e 6mila per lo Stato centrale». Il numero venne poi ridimensionato dopo le proteste delle Regioni, si arrivò così alla cifra di seimila, che divennero 4.500 ed infine “quasi tremila“.

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Nel frattempo però erano partite le selezioni (che si sono tenute a Roma dal 18 al 20 giugno). Per essere considerati idonei era necessario superare la soglia dei 60 punti (su 100). A superare il test sono stati 5.960 candidati (su 19mila partecipanti), il doppio dei posti disponibili. Che fine faranno gli altri tremila Navigator idonei che hanno superato la selezione ma che non risultano vincitori del concorso?

Riusciranno i Navigator idonei a trovare un lavoro?

Un’ipotesi è quella che il Governo trovi una strada per farli assumere dalle Regioni, che però hanno spinto proprio per abbassare il numero dai 6.000 iniziali ai 3.000 attuali. Ma non è dato sapere quando ciò possa accadere. Anche in considerazione del fatto che ieri sono state firmate le prime 16 convenzioni operative tra ANPAL e Regioni per la definizione delle azioni di assistenza tecnica che la società in house di ANPAL fornirà attraverso i Navigator. Secondo l’Assessore della Regione Toscana, Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Lavoro e Istruzione della Conferenza delle Regioni però il lavoro non è finito: «non vorrei che le firme di oggi possano essere interpretate come un alibi per ulteriori ritardi sull’impegno che il Governo ha assicurato per il potenziamento dei centri per l’impiego. Un piano sottoscritto con un’intesa Stato-Regioni che prevede l’assunzione di 4000 unità di personale a tempo indeterminato che dovranno entrare in forma stabile negli organici dei Cpi».

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“Non ci riuscirete mai” ed in fatti non sono stati assunti diecimila navigator

L’unica speranza per gli idonei non vincitori è quella di attendere eventuali rinunce o incompatibilità che faranno scorrere la graduatoria. Dati alla mano il rapporto tra Navigator e beneficiari del Reddito di Cittadinanza è al momento di 1 a 300, un numero che viene giudicato troppo elevato per poter garantire le prestazioni necessarie per “navigare” i percettori del RdC verso una delle tre famose offerte di lavoro.

Per questo motivo i candidati idonei non vincitori si sono riuniti nel Gruppo Nazionale Navigator Idonei per chiedere di «rivedere al rialzo, nell’ambito dei singoli accordi con le Regioni, il numero di Navigator per provincia, rivalutando almeno l’iniziale previsione di 6000 addetti e procedendo, dunque, alla formazione e contrattualizzazione degli “idonei”». Secondo i Navigator idonei «il concreto rischio, infatti, è che i futuri dipendenti dei centri per l’impiego, assunti con determinate mansioni , si troveranno, di fatto, a dover fronteggiare anche la “questione” relativa ai beneficiari di Reddito di Cittadinanza, di competenza, appunto, di altra specifica figura professionale: i Navigator».

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Il problema è che evidentemente nemmeno il Governo ha ben chiaro cosa dovranno fare i Navigator (è indicativo che l’erogazione del sussidio sia partita tre mesi prima delle assunzioni) e la riforma dei centri per l’impiego, inizialmente presentata come di primaria importanza per procedere con il RdC non è di fatto ancora iniziata. Chissà, magari il Governo potrebbe vedere la battaglia dei Navigator idonei come un banco di prova, se riusciranno a farsi assumere da ANPAL o dalle Regioni avranno dimostrato di essere in grado di trovare un lavoro anche per i percettori del RdC. Ed è questo il vero punto della questione: nessuno sa se i Navigator (idonei o vincitori) saranno davvero in grado di portare a termine il progetto di Di Maio. Purtroppo per scoprirlo i disoccupati del Reddito di Cittadinanza dovranno ancora attendere.

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