Il posto di Toninelli e Giulia Grillo sempre più a rischio

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-06-08

Danilo Toninelli e Giulia Grillo sono i due ministri ad alto rischio del MoVimento 5 Stelle. Il titolare delle infrastrutture è stato indicato da molto tempo come vittima del sacrificio (umano) al dio Salvini. La responsabile della Salute invece si trova sotto gli strali dei free vax, come è normale che vada visto che il …

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Danilo Toninelli e Giulia Grillo sono i due ministri ad alto rischio del MoVimento 5 Stelle. Il titolare delle infrastrutture è stato indicato da molto tempo come vittima del sacrificio (umano) al dio Salvini. La responsabile della Salute invece si trova sotto gli strali dei free vax, come è normale che vada visto che il M5S per anni ha strizzato l’occhio a quella frangia, candidando persino una come Sara Cunial per raccattare voti in quell’ambito e adesso sta tradendo le loro aspettative. Il Fatto Quotidiano racconta come stanno vivendo la vicenda i due protagonisti:

Del rimpasto il capo politico, Conte e Salvini discuteranno in un vertice a tre, previsto per lunedì. Nell’attesa, trabocca la rabbia della Grillo. Ieri mattina è stata difesa dal fondatore, Beppe Grillo, che ha rilanciato sul blog una lettera in cui la ministra racconta di “una nostra risoluzione per la trasparenza sul costo dei farmaci, adottata da 194 Paesi”. Un chiaro segnale, notato dai big del Movimento.

“Ma anche diversi parlamentari si sono schierati con lei”sostiene un eletto a lei vicino. Insomma, Grillo non ha alcuna voglia di farsi da parte. Più o meno come Toninelli, che forti voci ieri sera davano come pronto a dimettersi all’in iz io della prossima settimana. Ma ufficialmente il ministro fa spallucce: “Su di me ci sono dibattiti che rigetto senza ascoltarli”, scandisce a Radio Anch’io.

danilo toninelli giulia grillo

Intanto si cerca un nome per sostituire Paolo Savona alle Politiche Europee.  Ieri i 5Stelle sussurravano: “Salvini ha buttato lì il nome di Alberto Bagnai”, ossia del presidente della commissione Finanze del Senato. Ma, secondo il Fatto, pare una semplice suggestione.

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