Lo spread oltre 330 punti: cosa succede

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-19

Oggi apertura in rialzo per il differenziale tra Btp e Bund dopo la lettera della Commissione UE. Il limite invalicabile dei 400 punti

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Schizza verso l’alto, all’avvio di giornata, lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale, dopo i primi minuti di contrattazione, segna 331 punti contro i 327 della chiusura di ieri, giovedì quando aveva toccato i massimi degli ultimi 5 anni. Il rendimento del decennale italiano è al 3,72%.

Lo spread oltre 330 punti: cosa succede

La Commissione Ue ieri ha inviato una lettera al governo italiano per contestare una deviazione “senza precedenti” dei conti pubblici dalle regole del patto di stabilità. I commissari martedì prossimo firmeranno la bocciatura formale della manovra; l’Eurogruppo il 5 novembre darà appoggio politico alla decisione dei tecnici Ue. Due passi scontati, se l’Italia entro lunedì non assicurerà, per iscritto, che cambierà la manovra e farà scendere il deficit invece di aumentare la spesa. Una scelta che non sembra in questo momento nelle corde del governo italiano, che si è detto invece pronto con Conte e Tria a convincere Bruxelles della bontà delle scelte di politica economica fatte dall’esecutivo.

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Come sappiamo, nelle scorse settimane si è indicato il limite dei 400 punti di spread come quello oltre il quale nell’esecutivo si comincerà a pensare davvero a un passo indietro.  Il limite di 400 per lo spread è quello indicato off the records dal MoVimento 5 Stelle come l’ultimo prima di chiedere e firmare un armistizio con l’Unione Europea. Con lo spread a 400  l’intero sistema rischierebbe di cedere rapidamente, ragionano grillini e leghisti che evidentemente sottovalutano la possibilità che una lenta agonia possa fare gli stessi danni in un orizzonte temporale più lungo (oppure ritengono questa ipotesi più sostenibile delle altre). A quel punto si aprirebbero due possibilità: la prima è di rimangiarsi il deficit/PIL al 2,4% rinunciando di fatto a fare politica economica per gli anni a venire, visto che non ci sarebbe spazio per le costosissime riforme della Fornero e del reddito di cittadinanza. Intanto i credit-default swap (cds) a cinque anni denominati in dollari, il principale strumento finanziario di assicurazione (o scommessa) sul rischio-insolvenza di un paese sovrano, volano oltre i 290 punti sui terminali Bloomberg. Si tratta dei massimi dal 2013.

Leggi sull’argomento: Tria e lo spread a 400

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