I soldi di Parnasi a PD, Lega e Fratelli d’Italia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-11-06

Il costruttore dice che le elargizioni e gli acquisti dalle fondazioni legate ai partiti servivano a finanziarli. Il ruolo dei tesorieri al vaglio della procura

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«Io non lo so perché sono tutte cose che seguiva il mio ufficio… può essere che i miei abbiano fatto qualche manchevolezza per inesperienza»: Luca Parnasi tira dentro anche Fratelli d’Italia oltre alla Lega e al Partito Democratico nelle sue “confessioni” sui soldi ai partiti dati in questi anni per accreditarsi al governo e negli enti locali.

I soldi di Parnasi a PD, Lega e Fratelli d’Italia

Sullo sfondo c’è sempre l’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle e, soprattutto, il filone che vede indagati anche il tesoriere del PD Francesco Bonifazi e quello della Lega Giulio Centemero. Un filone diverso da quello che ha per protagonista l’avvocato portato dai grillini in ACEA Luca Lanzalone. Il 27 giugno il costruttore accusato di corruzione è seduto davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo, al sostituto Barbara Zuin e a due ufficiali del nucleo investigativo di Roma che hanno svolto le indagini fa notare che i soldi servivano ad accreditarsi presso i nuovi potenti: «La vera ragione – risponde l’immobiliarista – è perché io volevo crescere nei rapporti imprenditoriali all’interno del Nord Italia attraverso questa…(fondazione ndr). Alla cena famosa che organizzarono a Milano venne il candidato Stefano Parisi, che io conobbi lì, quindi il mio interesse era sicuramente sostenere un’associazione vicina al mondo della Lega per accreditarmi all’interno di quella realtà. Non c’è dubbio».

fondazione eyu parnasi

 

La stessa cosa vale per la Fondazione EYU: centocinquantamila euro per un opuscoletto che, per stessa ammissione di Parnasi, «boh, saranno 50 o 100 pagine». L’aggiunto Ielo, chiede, ironico: «Quindi lei ha pagato 150mila euro per 100 pagine? Non è forse un modo per far arrivare soldi al Pd?». Il costruttore, secco, risponde: «Esattamente». Un servizio che Parnasi paga profumatamente. Tanto che, appena un mese fa, sentito di nuovo dai magistrati, sarà lui a dire: «Non ho mai nemmeno visto il volume acquistato da Eyu, non me ne sono interessato e non so se sia stato consegnato o meno».

Parnasi, il tesoriere PD e la fondazione EYU

Il tesoriere del PD e presidente della Fondazione Eyu Francesco Bonifazi aveva minacciato di querelare il Corriere della Sera quando il giornalista Giuseppe Alberto Falci aveva raccontato la vicenda in un articolo, perché “In esso il giornalista ha affermato che il valore della ricerca fosse di 7.000 euro, confondendo il concetto di “costo” con quello di valore, quest’ultimo (come risulta dagli atti), al contrario di quanto affermato dal giornalista, ammonta a 39.000 euro, mentre 7.000 sono una parte dei costi relativi ad alcuni aspetti della realizzazione. Una svista imperdonabile, poiché la falsa notizia pare volta ad insinuare condotte discutibili da parte della fondazione. Da ultimo: lo studio è stato fatto ed i risultati della ricerca esistono”.

francesco bonifazi

Nelle sue confessioni Parnasi parla anche del rapporto con altri del MoVimento 5 Stelle:  con l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, che avrebbe anche segnalato una ragazza, dipendente del Comune, come possibile assunzione per le società del gruppo Parnasi, scrive il Messaggero:

Con Frongia «andai a parlare, anche una settimana prima del mio arresto», per spiegargli l’«idea che avevo avuto di realizzare un potenziale impianto per il basket, presso la sede della ex Fiera di Roma». Prima, Frongia era stato invitato nella sede della nuova società di Parnasi, la Ampersad, «mi parlò di questo progetto che stava facendo di Campo Testaccio e di un’idea Labaro», poi «mi diede un curriculum».

«Ricordo che successe presso l’ufficio del Campidoglio quando lo andai a trovare, mi parlò di questa ragazza, di cui non ricordo il nome, che però ho incontrato nel mio ufficio, le ho fatto fare un colloquio anche con l’ingegnere che si occupa del personale… poi però non c’è stato nessun seguito».

Il benefattore della politica romana

Parnasi ha consegnato ai magistrati anche due elenchi di pagamenti alla politica, passati attraverso due società della sua galassia: «Candidati Minucci, Agostini, Polverini, Buonasorte, Francesco Maria Giro, Ciocchetti, Simone Augello… e le erogazioni da Figepa: Polverini, Ciocchetti, Piva, Vaglio, Ferro, Mancini, Agostini». E poi ci sono i rapporti con il M5S e con i suoi accoliti, per alcuni dei quali la procura alla fine ha chiesto l’archiviazione.

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