Sergio Costa e la discarica che serve a Roma (ma il ministro smentisce)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-07

Il ministro dell’Ambiente dice sì a un sito di stoccaggio a tempo determinato dove il materiale resterà lì uno o due anni: “Non è una nuova Malagrotta”

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Sorpresa sorpresa. A Roma serve una discarica, e a dirlo è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. In un’intervista rilasciata a Mauro Evangelista sul Messaggero,  di fronte all’ennesima crisi dei rifiuti in arrivo a Roma, per la quale ha ricevuto una nuova richiesta di aiuto dalla sindaca Virginia Raggi, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ipotizza uno scenario che consentirà a Roma di portare i rifiuti negli inceneritori in giro per l’Italia, mentre crescerà la differenziata e saranno realizzati gli impianti per il riciclo, ma avverte che un impianto di smaltimento, differente da Malagrotta, dove stoccare in forma temporanea i rifiuti sarà necessario a Roma.

Questo governo nasce dicendo: non realizzeremo nuovi inceneritori. Regione Lazio e Roma Capitale dicono lo stesso. Ma così Roma non uscirà mai dell’emergenza e continuerà a usare inceneritori in tutta Italia.
«Andiamo oltre: noi abbiamo unaDirettiva emessa dall’Unione europea che ci dice che dal 2021 dovremo rispettare dei parametri altissimi della differenziata e del riciclo; in questa direttiva nella gerarchia dello smaltimento discarica e incenerimento sono agli ultimi posti. Se non la rispettiamo, andiamo in infrazione. Per costruire un inceneritore servono tra 5 e 7 anni, più 20 anni per l’ammortamento dello spesa. Ma se dal 2021 raggiungiamo gli standard europei, ci troveremo in un altro pianeta della gestione dei rifiuti. Si tratta di sostenibilità economica, non solo ambientale».

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Resta il fatto che Roma deve bruciare grandi quantitativi di rifiuti.
«Io dico: ne abbiamo di inceneritori in Italia? Ne abbiamo. Sono sufficienti? Abbastanza, nel momento in cui scattano in parallelo un buono sviluppo dell’economia circolare e un’altissima differenziata. Allora è giusto utilizzare al massimo gli inceneritori che ho, poi via via si spegneranno perché ce ne sarà sempre meno necessità con la differenziata a livelli molto alti. E se dovrò andare all’estero, sarà per un tempo molto limitato».

Discarica. Qui c’è una differenza tra Regione e Comune. Il piano regionale dei rifiuti la richiede, Roma Capitale dice no. «
Il piano regionale individua un sito non configurabile con il semplice concetto di discarica. Si tratta di un punto di incontro tra un luogo per uno stoccaggio a tempo lungo e il concetto di discarica. La discarica resta lì per sempre, lo stoccaggio a tempo determinato resta lì per uno o due anni. Non è una nuova Malagrotta».

EDIT 8 settembre 2019: Il ministero dell’Ambiente smentisce:

In relazione all’articolo pubblicato in data odierna dalla Vs testata all’indirizzo https://www.nextquotidiano.it/sergio-costa-e-la-discarica-che-serve-a-roma/ si smentisce categoricamente il virgolettato contenuto nel titolo e attribuito al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Smentita già rilanciata dalle agenzie di stampa in data 7 settembre 2019, in seguito all’intervista pubblicata dal quotidiano Il Messaggero.
Tale affermazione è fuorviante e non rappresenta il pensiero del ministro, il quale ha chiaramente affermato che Roma non ha bisogno di una nuova discarica ma di un sito di stoccaggio «Io dico: ne abbiamo di inceneritori in Italia? Ne abbiamo. Sono sufficienti? Abbastanza, nel momento in cui scattano in parallelo un buono sviluppo dell’ economia circolare e un’ altissima differenziata. Allora è giusto utilizzare al massimo gli inceneritori che ho, poi via via si spegneranno perché ce ne sarà sempre meno necessità… La discarica resta lì per sempre, lo stoccaggio a tempo determinato resta lì per uno o due anni. Non è una nuova Malagrotta».

Il virgolettato era riportato nell’intervista al Messaggero, che oggi dedica un altro articolo alla vicenda senza pubblicare nessuna smentita del ministro.

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