Sondaggi, no al governo Conte Bis dal 52%

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-09-07

Il gradimento risulta prevalente solo tra gli elettori del Pd (74%) e del M5S (71%) tra i quali tuttavia i giudizi negativi, sebbene minoritari, sono tutt’altro che trascurabili (25% e 28%)

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I sondaggi del Corriere della Sera firmati da Ipsos e illustrati da Nando Pagnoncelli dicono che nei confronti del governo Conte Bis solo il 36% esprime una valutazione positiva, contro il 52% di giudizi negativi. L’indice di gradimento, calcolato escludendo coloro che non si esprimono, è pari a 41 e risulta molto distante da quello del precedente esecutivo gialloverde all’insediamento (60), come pure da tutti quelli che si sono succeduti dal 2006 in poi con l’eccezione del governo Gentiloni.

Il gradimento, è pleonastico sottolinearlo, risulta prevalente solo tra gli elettori del Pd (74%) e del M5S (71%) tra i quali tuttavia i giudizi negativi, sebbene minoritari, sono tutt’altro che trascurabili (25% e 28%). Non stupisce quindi che i pronostici sulla durata del Conte II vedano prevalere l’ipotesi di un esecutivo di breve respiro, che rimarrà in carica pochi mesi, al massimo un anno (il 45% la pensa così), il 20% immagina una durata di due anni, mentre solo il 18% è convinto che durerà sino alla fine della legislatura nel 2023.

sondaggio governo conte bis
Il sondaggio sul Corriere della Sera, 7 settembre 2019

La strada è in salita, non solo perché qualcuno ha posto fine ad un’esperienza giudicata positivamente, ma anche perché non è facile affermare proposte alternative a quelle che fino a luglio avevano mietuto consenso nella maggioranza dell’opinione pubblica, cioè i provvedimenti-simbolo legittimati dal «contratto» M5S-Lega: quota 100, reddito di cittadinanza, chiusura dei porti e decreto sicurezza, su tutti. Ma potrebbe non essere una sfida impossibile tenuto conto che mai come negli ultimi anni le opinioni risultano volatili, rivelano spesso ambivalenze e contraddizioni e sono più influenzate dalle percezioni che dalla realtà. Dunque, come al solito, molto dipenderà dalla comunicazione.

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