I cinque senatori M5S a rischio espulsione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-07

I quattro dissidenti non votano la fiducia al decreto di Salvini, che comunque passa. Si aggiunge la senatrice La Mura e il capogruppo segnala tutto ai probiviri

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Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura. Alla fine sono cinque e non quattro i “dissidenti” M5S che escono dall’aula al momento del voto di fiducia sul decreto sicurezza del governo Lega-M5S e che vengono segnalati ai probiviri dal capogruppo al Senato Stefano Patuanelli per prendere provvedimenti che possono arrivare fino all’espulsione dal MoVimento e quindi anche dal gruppo parlamentare.

I cinque senatori M5S a rischio espulsione

Nel giorno in cui scoppia la grana della falsa laurea (alla Bocconi…) dell’europarlamentare Marco Valli e lui stesso, scusandosi, annuncia l’autosospensione il MoVimento 5 Stelle affronta con i suoi metodi il primo “problema di coscienza” dei suoi eletti e lo fa con il metodo del Terrore che ha funzionato nella scorsa legislatura: punirne pochi per educarne cento è il metodo migliore per dare un avvertimento anche a tutti gli altri: per i senatori “ribelli” del TAP non c’è stato l’annuncio del deferimento. Qui sì. «Ne prendo atto…», dice all’Adn Kronos la senatrice Fattori che nei giorni scorsi ha fatto anche scoppiare il caso delle restituzioni scomparse, mentre gli altri annunciano l’abbandono dell’Aula e si chiudono in un rigoroso silenzio in attesa che passi la buriana. L’unica ad interromperlo è Paola Nugnes che rivendica anche su Facebook la sua scelta ma nei commenti la fanno nera: “Penso che lei sia a conoscenza del fatto che il M5S è al Governo con la Lega di Salvini e quindi ne tragga le conseguenze. Troppo facile leggere una dichiarazione ed uscire dall’aula, dura e pura, lasciando gli altri a impastare la merda, rientrando il giorno dopo come se niente fosse. I distinguo vanno bene, ma la fiducia o si vota o si fanno le valigie”.

Lei intanto continua a mandare messaggi che poi cancella per prudenza:

paola nugnes

Il governo intanto incassa la fiducia anche se Fratelli d’Italia si astiene in attesa di sapere se entrerà al governo perché ai voti della maggioranza si aggiungono, tra gli altri, anche i voti di Maurizio Buccarella e Carlo Martelli, i due cacciati perché si tenevano i soldi che avrebbero dovuto restituire secondo l’impegno preso con gli elettori.

EDIT: De Falco ha parlato a Tagadà su La7:

“A mio modo di vedere – ha aggiunto l’ufficiale di Marina – il comando va esercitato con la condivisione. In questo momento il Movimento rischia di farsi male perche’ la sensibilita’ del Movimento non e’ questa”.De Falco ha poi ribadito la sua posizione sul decreto e sul governo: “Continuo a sostenere questo governo, ovviamente soprattutto per la parte 5 stelle”, ha spiegato, ma “questo provvedimento credo che portera’ danno perche’ viola i dettami costituzionali e non ottiene gli effetti che vorrebbe raggiungere di portare piu’ sicurezza. Nel Contratto di governo non era scritto questo”.

Leggi sull’argomento: Le telefonate tra Matteo e Tiziano Renzi

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