La “sanatoria” di Ostia: il nuovo regalo di M5S e Lega ai balneari

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-17

Ovvero come quelli che si sono fatti alfieri della legalità e dell’onestà stanno preparando una bella sanatoria per i concessionari che non pagano il canone allo Stato

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«I procedimenti di riscossione coattiva e quelli amministrativi per la revoca e la decadenza sono sospesi fino a alla generale revisione del sistema e sono privi di effetto i provvedimenti già emessi non ancora eseguiti» così si legge in due identici emendamenti al testo del DDL Semplificazioni presentati da Lega (senatori Marti, Augussori, Saponara, Campari, Faggi, Pepe e Pergreffi) e dal MoVimento 5 Stelle (Croatti, Garutti e Dessì). Tradotto: una sanatoria per i balneari titolari di concessioni che hanno un contenzioso aperto con lo Stato per canoni non pagati.

Gli emendamenti che salvano i balneari che non pagano il canone

In buona sostanza se quegli emendamenti venissero approvati lo Stato – vale a dire tutti i cittadini o “il Popolo” come si usa chiamarlo nell’era del Cambiamento – rinunciano a rivalersi sui balneari. Niente di meno che una sanatoria, l’ennesimo regalo dopo la decisione (questa inserita nella Manovra del Popolo) di prorogare di cinque anni l’applicazione della Direttiva Bolkestein ai titolari di concessioni demaniali sulle spiagge. Il governo del Cambiamento e la sua maggioranza proseguono nel pervicace tentativo di salvare quelli che fanno i soldi (molti) sfruttando un bene pubblico e pagando (quando lo fanno) un canone irrisorio.

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L’emendamento della Lega con la sanatoria per i balneari

Secondo i Verdi lo Stato lo Stato incassa dalle concessioni poco più di 103 milioni di euro all’anno con un tasso di evasione pari al 50% per un canone mediamente pari 1,27 euro al metro quadro. Il settore, che riguarda circa 20mila attività, genera un fatturato annuo pari a 10 miliardi di euro. Gli emendamenti di Lega e M5S vanno così a bloccare tutti i contenziosi (esclusi i procendimenti giudiziari di natura penale) che riguardano i canoni non pagati bloccando le procedure di decadenza e di revoca delle concessioni. Il tutto ha un costo: secondo la Lega l’onere è pari a 72 milioni di euro nel 2019 e 12 milioni nel 2020.

La sanatoria di Lega e M5S per i balneari di Ostia Beach

Grazie a Lega e M5S quindi lo Stato non sarà più in grado di esigere il pagamento di quel (poco) che gli è dovuto da parte di coloro che hanno deciso di non pagare una (misera) tassa a fronte di ingenti guadagni. La differenza è che la proroga dei leghisti è per due anni mentre quella dei pentastellati fino a revisione della normativa. Un trattamento di favore che dimostra come per questo governo non valga affatto il principio dell’uno vale uno ma invece quello di chi fa la voce più grossa la spinge. Qualcuno potrebbe azzardarsi a parlare di un favore alla “lobby dei balneari” e non sbaglierebbe a farlo. Se non fosse che al governo c’è il MoVimento 5 Stelle e sappiamo tutti quanto il partito di Di Maio e Grillo si batta contro le lobby.

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L’emendamento della Lega con la sanatoria per i concessionari

Ma veniamo ai casi concreti. A beneficiare della sanatoria saranno ad esempio alcuni titolari di concessioni balneari di Ostia, il municipio romano governato dal MoVimento 5 Stelle noto per essere il simbolo dell’illegalità nella gestione del demanio marittimo. Simbolo di quell’illegalità è il famigerato “Lungomuro“, la muretta eretta dai balneari che impedisce il libero accesso alla spiaggia. Solo ad Ostia sono aperti almeno 200 contenziosi con il Comune, procedimenti che verranno sospesi a data da destinarsi. Inoltre per sette concessioni (tra cui Nuova Pineta e Pinetina, il Capanno, Marechiaro, Salus, Vittoria) sono stati avviate le procedure di decadenza. Anche queste, dal momento che non sono ancora state eseguite, verranno sospese. Il magistrato ed ex assessore alla Legalità della giunta Marino Alfonso Sabella fa presente come in base ad un’istruttoria aperta dal Comune siano almeno gli 40 stabilimenti ad Ostia nei quali sono stati commessi gravi abusi edilizi che comportano (oltre all’abbattimento) la decadenza della concessione a causa del venire meno del rapporto fiduciario con l’ente pubblico.

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C’è da chiedersi se il M5S che ha presentato l’emendamento è lo stesso partito del consigliere comunale Paolo Ferrara che alla vigilia di Natale annunciava su Facebook lo stanziamento di un milione di euro nel bilancio della Capitale “per la legalità” e “contro gli abusi sulle spiagge di Roma”. Il consigliere capitolino spiegava che i 5 Stelle hanno “intenzione di fare quello che gli altri non sono stati capaci di fare”. Ed in effetti una sanatoria che blocca i contenziosi e di fatto interrompe la procedura che porta agli abbattimenti non l’aveva ancora fatta nessuno.

EDIT ore 13,55 17 gennaio: L’emendamento M5S è stato ritirato dopo l’inevitabile figuraccia. L’annuncio è di Virginia Raggi su Facebook: rimane in campo la sanatoria della Lega.

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