Matteo Salvini e la bufala dei “delinquenti” che hanno aggredito i poliziotti a Firenze

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-20

Questa volta per chi contestava Salvini ci sono state le manganellate. Il democratico ministro dell’Interno ha detto su Facebook che ieri a Firenze alcuni “delinquenti” hanno aggredito gli agenti della Celere schierati per impedire che i manifestanti potessero raggiungere la piazza dove stava tenendo il suo comizio. Ma i filmati non mostrano alcuna aggressione prima delle cariche della Celere

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«Domani mi batterò in Cdm per il decreto sicurezza, perché io bado ai fatti e alle norme che prevedono aggravanti per chi aggredisce i poliziotti, come hanno fatto stasera alcuni delinquenti a Firenze». Di che delinquenti parla il ministro dell’Interno Matteo Salvini? Di quelli che è successo ieri a Firenze dove il titolare del Viminale era in Piazza Strozzi per uno dei suoi soliti comizi.

Davvero ieri sera sono stati aggrediti dei poliziotti a Firenze?

A poco più di un centinaio di metri di distanza, in Piazza della Repubblica si sono invece radunati quelli che Salvini chiama “delinquenti”. Circa duemila persone scese in piazza per contestare pacificamente il ministro dell’Interno. La manifestazione era stata organizzata da Potere al Popolo, IAM – Iniziativa antagonista metropolitana, CUA, Collettivo universitario autonomo, CAS, Collettivo antagonista studentesco e dal Collettivo femministe Spine nel fianco.

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La domanda è: davvero qualcuno ha aggredito i poliziotti? La risposta, alla luce dei filmati pubblicati in diretta su Local Team è chiara. Non ci sono state aggressioni agli agenti della Celere schierati in assetto anti-sommossa per impedire a chi era in piazza della Repubblica di superare l’arco che da lungo via degli Strozzi portava alla piazza dove c’era il palchetto allestito per il comizio di Salvini.

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La testa del corteo con i pericolosi “delinquenti” che fronteggiavano la Celere

I video parlano chiaro, i manifestanti “armati” di lenzuola con scritto Dracarys e «dopo il Matteo di Rignano, cacciamo il Matteo Padano» si sono piazzati davanti alla Polizia a meno di un paio di metri di distanza. Ad un certo punto i manifestanti si sono fatti sotto al cordone di sicurezza e senza che dal corteo fosse partita alcuna azione violenta gli agenti hanno fatto una prima carica “di alleggerimento”. Il giochino è andato avanti un paio di volte fino a che la Polizia ha iniziato a caricare manganellando con più decisione.

Senza dubbio la gestione dell’ordine pubblico era complessa, senza dubbio i manifestanti hanno provocato gli agenti con grida, insulti e cori. Ma non c’è stata alcuna aggressione o lancio di oggetti verso lo schieramento delle forze dell’Ordine prima della prima carica. Anche dopo le cariche successive, effettuate con sempre maggiore decisione, i manifestanti e la Polizia sono tornati rapidamente sulle proprie posizioni. La Polizia ha “fatto il suo lavoro” impedendo che i manifestanti potessero in qualche modo avvicinarsi al comizio di Salvini, ma non c’erano “delinquenti” che hanno aggredito gli agenti. Salvini lo avrebbe potuto vedere con i suoi occhi. Ma questa volta i contestatori erano davvero troppi e quindi non erano utili alla propaganda salviniana per fare le solite battute sui “quattro sfigati e maleducati” a cui mandare bacioni, abbraccioni e pane e Nutella. Questa volta per chi contestava Salvini ci sono state le manganellate.

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