Vinci Salvini! Così la Lega ha schedato i suoi elettori

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-03-23

In un articolo di Repubblica lo scambio di mail tra dirigenti leghisti che svela il meccanismo pre 4 marzo: accesso ai profili Facebook, gli amici, l’obiettivo della propaganda mirata

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Anche la Lega ha schedato i suoi potenziali elettori. E lo ha fatto con il prestigioso concorso Vinci Salvini!, vero e proprio colpo di teatro della campagna elettorale del Carroccio ideato da Luca Morisi, il Casaleggio di Matteo Salvini.

Vinci Salvini! Così la Lega ha schedato i suoi elettori

Ieri Repubblica ha scritto che nel 2016 la Lega aveva avuto contatti con Cambridge Analytica, che avevano effettuato una profilazione psicometrica degli elettori italiani nel 2016 e la Lega ha smentito. Anche Fratelli d’Italia ha smentito di essere il partito che aveva avuto grandi successi negli anni Ottanta e che poi era stato rivitalizzato da Cambridge Analytica nel 2012, come raccontato – senza fare nomi – dalla stessa azienda sul suo sito. Oggi però Giuliano Foschini e Fabio Tonacci parlano di un altro argomento: l’iniziativa che metteva in palio un caffè con Matteo Salvini, che è stata presentata come un originale strumento di fidelizzazione. In quel modo però la Lega ha anche raccolto i dati dei profili Facebook dei suoi militanti e simpatizzanti, prendendosi anche la lista degli amici e l’indirizzo email.

vinci salvini
Foto da: Twitter

Salvini pubblica un video nel quale spiega le regole del concorso: bisogna iscriversi attraverso il proprio account di Facebook al sito salvinipremier.it, completare il modulo con dati personali e l’indirizzo email, e poi fare a gara con gli altri iscritti a chi mette più rapidamente il like ai post di Salvini.

Sconsigliano la registrazione senza Facebook e obbligano il partecipatante a fornire il numero di cellulare. Il sistema genera automaticamente una classifica per i premi giornalieri (una telefonata del “Capitano” Matteo Salvini o un post personalizzato sui suoi social network) e settimanali (un caffè con lui e il filmato dell’incontro).

L’attacco hacker al Carroccio e le mail “svelate”

Ma c’è anche dell’altro. A febbraio, durante la campagna elettorale, una serie di attacchi hacker ha funestato le risorse web di Matteo Salvini. Oltre al furto – temporaneo – della pagina Lega – Salvini premier si è verificato anche un furto di email. In alcune di queste si parla proprio di raccolte dati:

Il 19 luglio 2017 Armando Siri, il consigliere economico che ha proposto la Flat tax, scrive sia a Luca Morisi (capo della campagna social e ideatore del “Vincisalvini”) che a Giancarlo Giorgetti. «Vi inoltro un po’ di informazioni riguardo la Fondazione, così come da accordi con Matteo, che ha chiesto di procedere per una valutazione sul da farsi (…). Dovendo operare a livello nazionale abbiamo bisogno dell’omologa prefettizia. In alternativa si può avviare il Comitato promotore, deputato alla raccolta del capitale di minimo 50.000 euro per la costituzione (è quello che ha fatto Toti per Change)».

luca morisi matteo salvini report

A Siri risponde Morisi. «Ho bisognoa nche io — per i nostri progetti di evoluzione social — di un soggetto giuridico di questo tipo». Quale direzione debba prendere l’evoluzione social della Lega, gli interlocutori non lo specificano. Siri fa un’ulteriore osservazione sulla differente natura giuridica della fondazione e del comitato, Morisi replica: «Come “appoggio”per la normativa privacy (che serve per la raccolta dati che faremo)potrebbe anche quello (il comitato, ndr) essere sufficiente»

Quindi, con questo metodo la Lega ha messo in piedi un sistema di profilazione dei sostenitori diverso da quello di Cambridge Analytica ma con gli stessi obiettivi: attraverso l’accettazione del sistema messo su per la Lega, Facebook trasmette la mail e la lista degli amici permettendo così di svolgere propaganda specifica e mirata. Attenzione: tutto ciò di cui parla l’articolo di Repubblica è perfettamente legale e si basa su un’adesione volontaria da parte del soggetto, anche se probabilmente in pochi si sono resi conto di quello che hanno accettato.

Leggi sull’argomento: Come cambiare la privacy su Facebook dopo lo “scandalo” di Cambridge Analytica

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