Così Salvini ha messo alla gogna un ragazzo disabile in Sardegna

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-02-21

Il ministro dell’Interno ha da tempo l’abitudine di mettere alla gogna chi lo contesta, pubblicandone le foto su Facebook. Incurante delle violazioni della privacy – a volte i soggetti “vittime” di Salvini sono minori – il leader della Lega è andato avanti fino ad oggi. Però ha commesso un errore imperdonabile. Uno di quei ragazzi è più inerme degli altri

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Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, è un giornalista, iscritto al’Ordine dei Giornalisti dal 1999. Proprio in quanto giornalista prima e ministro poi Salvini dovrebbe sapere che quando si tratta di minori l’imperativo (messo nero su bianco dalla Carta di Treviso) è quello di tutelarne in maniera assoluta il diritto la privacy. Tradotto in termini semplici non è consentita la pubblicazioni di immagini che ritraggono soggetti minorenni. Inoltre il regolamento UE 2016/679 stabilisce che vada tutelata «qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile» (ad esempio tramite uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica) soprattutto quando si tratta di dati personali che rivelino informazioni come le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale.

Come Salvini infrange la legge per fare propaganda

Ma tutto questo non interessa a Salvini, che grazie al salvacondotto della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari, probabilmente ritiene di essere al di sopra della legge. Ed è  per questo motivo che oggi il ministro – come è già accaduto in passato – ha pubblicato sui suoi canali social (Facebook, Twitter e Instagram) che assommano ad un pubblico potenziale di oltre 5 milioni di follower la foto di alcuni manifestanti che questa mattina protestavano cantando “Bella Ciao” durante una delle visite del tour elettorale in Sardegna. Protagonisti della gogna due ragazzi, una che sventolava una bandierina arcobaleno, l’altro con un foglio verde con un disegnino.

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Qualcuno come l’Eurodeputato Daniele Viotti ha scritto che dall’aspetto sembra trattarsi di due studenti della scuola superiore e quindi forse di minorenni. Ma non è detto, anzi in realtà si tratta di due studenti di quinta superiore, già maggiorenni, ma non è questo il punto. Persone, in ogni caso, il cui diritto alla privacy è tutelato dalla legge e soprattutto il cui diritto a manifestare liberamente è garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione che sancisce che «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».

Salvini mette alla gogna dei ragazzini (di nuovo)

Sappiamo già che Salvini considera “Bella Ciao” un insulto, se non alla sua persona probabilmente all’istituzione che rappresenta. La strategia mediatica di Salvini è chiara: gli studenti possono pure manifestare “contro” di lui, anzi tanto meglio perché questo dà al leader della Lega il pretesto per mettere alla gogna chi lo critica e quindi utilizzare il dissenso, che è il sale della democrazia, come arma di propaganda per cementare il consenso. Tutto all’insegna del “tanti nemici, tanto onore” che già era il mantra della Buonanima.

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Ovviamente Salvini, al di là di eventuali violazioni della privacy e dei diritti dei minori (curiosamente è attentissimo quando si tratta di pubblicare foto dei figli che ritrae sempre di spalle o in modo da non renderli riconoscibili) non dice nulla di violento anzi manda bacioni e abbraccioni, come al solito. Ma è solo un messaggio in codice per i suoi sostenitori che sanno benissimo cosa dire e fare. Questo è Salvini: uno che lascia fare agli altri, alla “Bestia”. Tanto è attento a tutelare la privacy dei suoi figli quanto se ne frega quando in ballo c’è quella dei figli degli altri. È così che si comporta un ministro e papà?

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Basta scorrere i commenti per accorgersi che l’effetto desiderato dal post è stato rapidamente raggiunto. C’è chi dice che i manifestanti “vengono pagati sottobanco per fare i pagliacci e per poche lire si vendono”. Chi sostiene che ” hanno tutti invariabilmente l’identica espressione beota e il quoziente intellettivo di una zucchina”. O ancora “hanno il viso di bambini stupidi. che ne sanno loro della vita?”

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Dal momento che una ragazza ha i capelli viola – cosa che per altro la rende maggiormente riconoscibile – ovviamente “sembra una tossica”. Gli insulti gratuiti sono quello che serviva alla propaganda salviniana. E i sostenitori del vicepremier si attaccano ai pochi elementi visuali forniti nella foto, ad esempio la bandierina della pace, che ovviamente viene strumentalizzata per insultare i pacifinti.

Cosa succede quando Salvini dà una persona fragile in pasto ai suoi sostenitori

C’è chi su Instagram scrive “ne conoscono uno e provo vergogna!” mentre un utente di Instagram porta all’attenzione dei fan di Salvini come uno dei ragazzi ritratto nella foto, cui i patridioti hanno affibbiato il soprannome di “sveglione” sia una persona affetta da una forma di autismo.

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Una versione simile si trova anche, pubblicata da un utente diverso, nei commenti su Facebook dove si legge che «quel povero ragazzo era un mio compagno di classe, è disabile ed è un amore di persona». Il commento è stato prontamente rimosso dal SMM di Salvini che ha provveduto a bannare l’autore del messaggio. Certo questo Salvini non lo poteva sapere al momento della pubblicazione, ma proprio per questo avrebbe dovuto evitare la pubblicazione dell’immagine. Tra i difensori di Salvini c’è chi dà la colpa a chi ha portato il ragazzo in manifestazione, ma non si rende conto che se Salvini non avesse pubblicato la foto nessuno lo avrebbe insultato.

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NeXtQtuotidiano è stato in grado di entrare in contatto con la ragazza con i capelli viola – che ha giustamente chiesto l’anonimato per quanto possibile. La studentessa ha raccontato che la foto di Salvini ha completamente decontestualizzato la manifestazione, alla quale per inciso ha partecipato una trentina di persone e non due come vorrebbe far credere il ministro.

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Bella Ciao e la bandierina della pace erano solo un elemento marginale della contestazione che invece riguardava altro «noi volevamo criticare le modalità della propaganda di Salvini, che per anni ha insultato i sardi e che ora se ne viene in giro a chiedere i nostri voti e avevamo portato alcuni striscioni che però non sono stati fotografati».

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Uno dei cartelloni esposti dagli studenti, curiosamente non inquadrati nella foto-gogna

Chi ha fatto la foto lo ha fatto senza chiedere il permesso e nessuna autorizzazione alla pubblicazione. La studentessa ha confermato che il ragazzo ritratto con lei nella foto è affetto da autismo e ha spiegato che era alla manifestazione solo per stare in compagnia «passi per il fatto che io sono finita sulla pagina di Salvini ma lui [il ragazzo disabile NdR] non può difendersi come posso fare io», ha aggiunto. Chissà se a papà Salvini questa cosa interessa.

Leggi sull’argomento: Salvini, ci spieghi cosa ha fatto Bakary contro la sicurezza degli italiani?

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