Il video di Salvini che citofona al “tunisino”: «Scusi, lei spaccia?»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-22

Nel video il Capitano passeggia accompagnato da un’altra persona che gli dice che la persona a cui sta per citofonare “è uno spacciatore”, ma “è regolare”. Poi suona, l’altro risponde e Salvini gli chiede “Lei è il signor Jaja?”, e continua: “Ci può far salire?”

spinner

Matteo Salvini si è presentato nella serata di ieri al Pilastro, uno dei quartieri più caldi di Bologna, per citofonare – su indicazione di un’altra persona  – a una persona accusata di spacciare nella zona. Ovviamente senza alcuna prova.

Il video di Salvini che citofona agli “spacciatori” a Bologna (e la sua foto con l’ultras condannato per spaccio)

Nel video il Capitano passeggia accompagnato da un’altra persona che gli dice che la persona a cui sta per citofonare “è uno spacciatore”, ma “è regolare”. Poi suona, l’altro risponde e Salvini gli chiede “Lei è il signor Jaja?”, e continua: “Ci può far salire? Perché ci dicono che da lei parte lo spaccio della zona, ce lo han detto i cittadini, è giusto o sbagliato?”. A quel punto la persona che ha risposto chiude il citofono e Salvini dice: “Ha attaccato” e si mette a ridere.

salvini citofona spacciatore

Il siparietto non è piaciuto ai residenti che hanno iniziato a protestare. La tensione si è alzata quando la militante della Lega – una donna, mamma di un giovane morto per overdose – ha cominciato ad additare palazzo per palazzo le persone che spacciano. La polizia è intervenuta per allontanare alcuni abitanti che protestavano. Il video ne ricorda un altro: quello girato sempre a Bologna da Marco Lisei e Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia in cui i due mostravano i cognomi stranieri nel citofono di una casa popolare. Per quel video, poi rimosso dagli eletti di Fratelli d’Italia, venne inviata una segnalazione al garante della privacy: Bignami dice i nomi e i cognomi dei beneficiari sono già pubblici ma dimentica di ricordare che sui campanelli non c’è solo il nome dell’assegnatario ma anche quello del coniuge, che invece non è pubblico. Per quanto riguarda l’ACER poi basta leggere la graduatoria pubblicata sul sito per scoprire che i dati sono anonimizzati: l’identificativo è il numero di domanda dal quale non è possibile risalire all’identità dell’eventuale assegnatario.

Salvini e lo spacciatore

E poi c’è un altro precedente interessante: nel dicembre 2018 l’allora ministro dell’Interno venne immortalato in questa foto con Luca Lucci alla festa per i 50 anni della Curva Sud del Milan organizzata all’Arena Civica fa discutere. Lucci all’epoca era stato arrestato solo pochi mesi prima in un’inchiesta per traffico di droga, con telecamere degli investigatori sistemate fuori dalla sede degli ultrà rossoneri a Sesto San Giovanni: per quella vicenda, Lucci aveva patteggiato una pena di un anno e mezzo di reclusione. Ma questo non aveva impedito al Capitano di scambiarsi con il signore sorrisi e pacche sulla schiena.

luca lucci matteo salvini

Lucci era stato anche condannato perché in una rissa aveva colpito un tifoso interista che poi aveva perso un occhio e in seguito si era suicidato.

report lucci salvini motta

Nel giugno 2019 la Polizia di Stato ha sequestrato beni per circa un milione di euro a Luca Lucci, capo ultrà del Milan già arrestato nel maggio 2018 per spaccio in concorso. Il provvedimento ha disposto il sequestro di un complesso immobiliare di due piani con autorimessa e della gestione di un bar, storico ritrovo degli ultras del Milan.

Leggi anche: La bambina a tonno e cracker e tutti gli altri che la Lega ha messo a “digiuno”

Potrebbe interessarti anche