Quella volta che Salvini ha chiamato la Digos per censurare un video

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-07

Ieri a Salerno il ministro dell’Interno ha chiesto alla Digos di intervenire per far cancellare un video registrato da una ragazza che gli aveva chiesto se a Sud ci sono ancora “i terroni di merda”. Il video non è stato cancellato ma la reazione scomposta del Capitano denuncia una certa voglia di censura

article-post

«Cancella sta…», si è stufato Matteo Salvini di essere “vittima” di quelli che gli si avvicinano con la scusa di un selfie per chiedergli dei 49 milioni della Lega o per un bacio capace di imbarazzare certi elettori leghisti. Il Capitano, si sa, è una macchina da selfie. A margine di ogni comizio si mette lì sotto il palco in attesa che gli astanti possano scattarsi una foto ricordo con il ministro dell’Interno. Centinaia, migliaia di autoscatti sotto gli occhi pazienti della scorta e degli uomini della Digos.

A Sud ci sono ancora i terroni?

Ieri Salvini era a Salerno – in quella che una volta era la terronia – ed è stato trollato per ben due volte. C’è il video dell’esponente dei Giovani Democratici che chiede dove sono finiti 49 milioni di euro, Salvini risponde «ce li hai te» e si allontana. E poi c’è il video di Valentina Sestito, una ragazza che con la solita scusa si è avvicinata al ministro e al momento dello scatto gli ha detto «grande Salvini, siamo terroni di merda? Non siamo più terroni di merda?».

video salvini salerno terroni di merda - 5

Questa volta la reazione di Salvini non è stata di quelle amichevoli tutte baci, abbracci e pane e Nutella. Perché il ministro dell’Interno chiede di cancellare il video e poi interviene la Digos che si impossessa del telefono della ragazza.

«Il telefono. Il telefono. Il telefono è mio, me lo dovete ridare» dice la ragazza. «Ma che c’è sul telefono?» chiede uno degli agenti della Digos mentre Valentina chiede indietro il telefono dicendo che avrebbe cancellato il video «ho replicato quello che lui ha scritto, non ho detto nulla di male, non l’ho insultato né nulla» si sente dire mentre uno degli uomini della Digos armeggia con lo smartphone in attesa che arrivino «i colleghi della scorta».

video salvini salerno terroni di merda - 3
Quando Salvini ci spiegava come funzionavano le cose al Sud

A quel punto la registrazione si interrompe, ma il video a quanto pare non è stato cancellato perché poco dopo è stato caricato su Facebook dalla stessa ragazza con questa didascalia «questo è quando la dittatura non ti dà modo di replicare. Antifascista e terrona sempre».

Perché la Digos non ha cancellato il video

Anche se è divertente pensare che gli agenti della scorta e la Digos non siano stati in grado di cancellare il video perché non sanno come funziona uno smartphone è molto più probabile che siano giunti alla conclusione che in quel video non c’era nulla di sbagliato. Non ci sono insulti o minacce al ministro e la ragazza si è limitata a riportare quello che dicevano pubblicamente gli esponenti della Lega Nord fino a poco tempo fa. Dal punto di vista della privacy inoltre al momento in cui è intervenuta la Digos non era stata fatta alcuna violazione perché il video non era ancora stato pubblicato su Facebook.

video salvini salerno terroni di merda - 1

La Digos è intervenuta su richiesta di Salvini, che era evidentemente infastidito. Ed è il comportamento del ministro dell’Interno, e non quello degli agenti, che desta maggiori perplessità. Con che diritto infatti Salvini ha fatto sequestrare (temporaneamente) lo smartphone? Marco Manna – già candidato alle europarlamentarie del M5S – si chiede come mai il MoVimento 5 Stelle non abbia avuto il benché minimo sussulto o accenno di reazioni. Vi immaginate cosa sarebbe successo se a fare una cosa fossero stati Renzi o Alfano? Staremmo qui a scrivere dell’attacco alla libertà di parola e di critica del potere ai danni di una cittadina italiana. E invece nulla, perché nel Governo del Cambiamento a Salvini tutto è concesso. Anche chiedere alla Digos di portare via una ragazza che non ha fatto nulla di male. Chissà perché quando gli chiedono dei 49 milioni il Capitano ha sempre la battuta pronta, quando invece gli rinfacciano di quando se la prendeva coi terroni chiama la Digos per fare cancellare i video. Qualcuno potrebbe chiamarlo tentativo di censura, ma è soprattutto mancanza di coerenza.

Leggi sull’argomento: Armando Siri e l’indagine sulla palazzina a Bresso

 

Potrebbe interessarti anche