Salvini aggredito a Pontassieve: gli strappano camicia e rosario

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-09

Il deputato della Lega Guglielmo Picchi scrive su Twitter che Salvini è stato aggredito a Pontassieve. Una contestatrice gli avrebbe strappato camicia e rosario: L’Ansa spiega che una giovane gli ha strappato la camicia e anche la catenina che aveva al collo. Le forze dell’ordine sono intervenute e hanno identificato la donna. Accertamenti sono in corso …

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Il deputato della Lega Guglielmo Picchi scrive su Twitter che Salvini è stato aggredito a Pontassieve. Una contestatrice gli avrebbe strappato camicia e rosario:

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L’Ansa spiega che una giovane gli ha strappato la camicia e anche la catenina che aveva al collo. Le forze dell’ordine sono intervenute e hanno identificato la donna. Accertamenti sono in corso sulla ragazza da parte della questura che parla di una persona “in evidente stato di alterazione psico-fisica”. La giovane, da quanto spiegato, era tra il pubblico che si era radunato per l’arrivo del leader della Lega. Si tratta di una 30enne congolese che lavora per un progetto del servizio civile del Comune di Pontassieve. La 30enne, che non ha precedenti penali, rischia una denuncia per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale: accertamenti in tal senso sono in corso da parte della Digos. La donna avrebbe agito da sola e non aveva preso parte alla manifestazione che questa mattina si è tenuta a Pontassieve contro la presenza di Salvini

Salvini si è lamentato durante un comizio tenuto questa mattina al mercato settimanale di Fucecchio (Firenze) per sostenere la candidatura di Susanna Ceccardi alla presidenza della Regione Toscana di un pranzo elettorale annullato :”Oggi dovevamo andare a pranzo con una cinquantina di persone a Pontassieve (Firenze)”, ma ieri sera “il proprietario del ristorante Sunset, che io abbraccio e tornerò da lui da privato cittadino, ha dovuto disdire perché quando si è sparsa la notizia che osava ospitare a pranzo 50 persone, pagato da noi, per un piatto di pasta tra un incontro e l’altro, è stato subissato di insulti e minacce di morte. Se c’è qualcuno che cerca eventuali fascisti, gli unici rimasti in Toscana sono i fascisti rossi”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, . “Questo è accaduto anche ad agosto al caseificio Busti di Fauglia (Pisa) – ha proseguito il senatore leghista – dove la settimana prima era stato anche Eugenio Giani. Per lui c’è stato il silenzio, quando siamo andati noi ci sono state minacce di morte e invito al boicottaggio anche da parte di sindaci del Pd. La piccola soddisfazione è che, dopo settimane di insulti sui social e sui giornali, il fatturato del caseificio è aumentato del 20%”.

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