Matteo Salvini e i 7 euro a testa per gli italiani annunciati da Conte

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-29

Subito dopo l’annuncio del DPCM Soccorso alimentare da parte del governo Conte Matteo Salvini si è messo a fare i conti e ha scoperto che i 400 milioni di aiuti in buoni spesa per le persone in difficoltà sono una miseria perché “significano circa 7 euro a testa”. Ovvero Salvini non ha capito che la …

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Subito dopo l’annuncio del DPCM Soccorso alimentare da parte del governo Conte Matteo Salvini si è messo a fare i conti e ha scoperto che i 400 milioni di aiuti in buoni spesa per le persone in difficoltà sono una miseria perché “significano circa 7 euro a testa”. Ovvero Salvini non ha capito che la somma non è destinata a tutti indistintamente, ma soltanto alle persone in difficoltà che verranno individuate dai comuni, ai quali spetta il compito di ripartire le risorse in base agli indici di povertà e alla densità della popolazione residente nel suo territorio.

matteo salvini 7 euro italiano

Ma Salvini si era lamentato anche per qualcos’altro ieri, prima di proporre Draghi premier per togliersi dalle scatole Giuseppe Conte, suo obiettivo primario anche durante l’emergenza: racconta oggi Il Fatto Quotidiano che, incurante della logica che dovrebbe far tacere chi, come lui, non ha certo problemi economici nel fronteggiare questa crisi, ieri ha vestito i panni dell’italiano medio, anzi di più:

“Io sono in un bilocale nella periferia di Milano… Sono al primo piano di un condominio”, si è lagnato il leader della Lega con i suoi seguaci indiretta Facebook. Poi ha aggiunto: “Lo dico senza nessuna invidia. Ci sono persone che stanno facendo la quarantena in ambienti enormi, vuol dire che se li sono meritati, buon per loro…”. Ora, nessuno dubita che l’ex ministro dell’Interno menta sulle dimensioni del suo appartamento, per carità. Ma tutto ce lo immaginiamo tranne che uno che possa permettersi di lamentarsi delle condizioni in cui vive. D’altronde, lui stesso un paio di ore prima aveva lanciato il suo appello alla misura: “A emergenza finita, valuteremo chi ha detto e non ha detto. Ora stringiamoci. E pensiamo che senza interventi rischiamo rivolte ”. Ecco, lui ha detto. E pure troppo.

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