Roma Metropolitane, a rischio stipendi e bolletta della luce

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-26

Il 30 marzo la società andava verso la liquidazione. Il Comune aveva assicurato che sarebbe intervenuto. Ma non l’ha fatto

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Si riaccende il caso Roma Metropolitane. Il 30 marzo la società andava verso la liquidazione, poi fermata dall’intervento del Comune di Roma che aveva assicurato il suo intervento. Pasquale Cialdini, l’amministratore unico di Roma Metropolitane, ha fatto però sapere che le delibere che dovevano sanare la situazione non sono state formalizzate e a ha comunicato tutto a mezzo stampa:

In una nota inviata ai lavoratori si legge lo sfogo del numero uno della controllata: «A tutt’oggi le delibere relative ai debiti pregressi e al nuovo contratto di servizio, indispensabili per procedere agli incassi degli importi per la sostenibilità economica della società, non sono state formalizzate.

In assenza di tale provvista economica, è ormai evidente che non sarà possibile procedere al pagamento degli stipendi previsto per il 27 del mese, oltre a quello della bolletta della corrente elettrica in scadenza il prossimo 5 luglio, con il conseguente blocco delle attività». Le lettere inviate alla sindaca e al dipartimento Partecipate del Comune sono rimaste senza risposta.

Si riapre, quindi, la crisi di Roma Metropolitane e dei suoi 160 impiegati. E solo la giunta può risolverla. Più precisamente Gianni Lemmetti, l’assessore al Bilancio che dopo l’addio di Alessandro Gennaro ha ricevuto anche la delega alle Partecipate.

Il puzzle, però, pare di difficile risoluzione: dall’azienda di via Tuscolana ad aprile era partito un decreto ingiuntivo da 14 milioni di euro nei confronti del Campidoglio, con la minaccia di portare i libri contabili della società in tribunale.

Un’idea che potrebbe presto tornare d’attualità, ma che il M5S cercherà di far sfumare in tutti i modi. «Purtroppo — spiegano dal Campidoglio — le delibere per il salvataggio dell’azienda sono ferme. Sono rimaste impantanate tra la ragioneria e il segretariato generale».

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