Fact checking
Il reddito di cittadinanza? Andrà anche ai Rom (italiani e stranieri)
Giovanni Drogo 07/01/2019
Piano piano il governo del Cambiamento, andato al potere cavalcando l’onda dell’intolleranza e dell’odio per stranieri e Rom si dovrà rendere conto che anche loro fanno parte della nostra società e che dovranno essere aiutati ad uscire dalla povertà e a trovare un lavoro. E le ruspe mute
Qualche giorno fa il vicepremier Luigi Di Maio si è accorto che nonostante le promesse fatte per rassicurare gli elettori leghisti il Reddito di Cittadinanza andrà anche ai cittadini di origine straniera. Ieri il Presidente dell’Associazione 21 Luglio Carlo Stasolla in un post su Facebook ha scritto che «saranno circa 11.000 i rom presenti negli insediamenti formali italiani, che avranno i requisiti per accedere al Reddito di cittadinanza». Di questi almeno 5.000 persone sono cittadini di origine straniera, per la maggior parte provenienti dai paesi della ex Jugoslavia.
Quanti sono i Rom che potranno chiedere il Reddito di Cittadinanza
La questione è banale: molti Rom e Sinti che vivono nel nostro Paese hanno la cittadinanza italiana e in quanto tali, se rispettano i requisiti necessari per aver diritto della misura di sostegno al reddito, è pacifico che avranno diritto come tutti i cittadini italiani nelle stesse condizioni economiche ad accedere al Reddito di Cittadinanza. Nessuno si sognerebbe di dire che un calabrese o un toscano non potranno avere il RdC in quanto tali. Al tempo stesso però sono noti l’odio e il disprezzo di una buona parte dell’elettorato che sostiene il governo Conte nei confronti degli “zingari”, come dimostrano le varie operazioni mediatiche a bordo di ruspe e gli annunci di “superare” i campi Rom.
Dal momento che all’interno degli insediamenti formali, ovvero dai campi Rom autorizzati, vivono anche famiglie con la cittadinanza italiana non c’è da stupirsi se anche loro potranno beneficiare del Reddito di Cittadinanza. Anzi, è perfettamente normale. Così come è perfettamente normale che le persone di etnia Rom e Sinti possano accedere alle graduatorie per una casa popolare e per un alloggio nell’edilizia residenziale pubblica. Certo, poi si guarda a Roma dove agli sfollati del Camping River si è preferito offrire un “contributo” per prendere una casa in affitto da privati, proprio per evitare attriti con quella parte della cittadinanza che pensa che tutti gli “zingari” che vivono nelle case popolari siano in realtà milionari in incognito con lussuose macchine di fabbricazione straniera nascoste in garage.
Non solo campi Rom e non solo italiani
Non è la prima volta che l’eventuale erogazione del RdC ai Rom diventa una “notizia”. Ad ottobre il ministro del Lavoro Di Maio si era affrettato a dichiarare: «reddito di cittadinanza anche ai rom? No reddito solo a cittadini italiani residenti su suolo da dieci anni, anche avendo acquisito la cittadinanza non basta». La dimostrazione che il Capo Politico del M5S non sa che esistono anche Rom e Sinti italiani. E che in quanto tali godono degli stessi diritti di tutti i cittadini italiani. I Rom e Sinti con la cittadinanza italiana sono all’incirca 90.000, e solo una piccola parte vive nei campi. E chi vive all’interno degli insediamenti autorizzati sicuramente vive in condizioni di povertà e quindi è tra i possibili “percettori” del RdC.
Ci sono poi delle aree del Paese, come a Lamezia Terme e Gioia Tauro, dove cittadini di etnia Rom vivono in condizioni di assoluta povertà all’interno di ghetti o quartieri di edilizia popolare. Sempre ad ottobre il ministro dell’Interno Salvini aveva dichiarato che il RdC sarebbe andato «anche ai rom se sono italiani e sono persone per bene perché ci sono rom e rom e solo una minima parte vive nei campi. Nei campi rom non vedo tutta questa voglia di lavorare». Chissà ora cosa dirà Salvini, che sta per scoprire che il Reddito di Cittadinanza non solo andrà ai Rom italiani ma anche a quelli di origine straniera.