Opinioni
L'attacco di Repubblica a Maria Elena Boschi che "danneggia il paese"
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-10-20
Nell’editoriale pubblicato da Repubblica oggi Stefano Folli attacca pesantemente Maria Elena Boschi, dopo la vicenda della mozione anti-Visco e il ruolo della sottosegretaria, che secondo il quotidiano avrebbe avuto un ruolo nella scrittura della mozione stessa, poi presentata da Silvia Fregolent. Forse non poteva fare diversamente. Basta vedere come ha chiuso il caso Boschi, un […]
Nell’editoriale pubblicato da Repubblica oggi Stefano Folli attacca pesantemente Maria Elena Boschi, dopo la vicenda della mozione anti-Visco e il ruolo della sottosegretaria, che secondo il quotidiano avrebbe avuto un ruolo nella scrittura della mozione stessa, poi presentata da Silvia Fregolent.
Forse non poteva fare diversamente. Basta vedere come ha chiuso il caso Boschi, un affare molto scivoloso su cui si misurava il rapporto fra lui e l’azionista di maggioranza dell’esecutivo. Renzi aveva scandito che «il governo e Gentiloni sapevano della mozione» e il premier ha risposto: sì, è vero. È talmente vero che la sottosegretaria Boschi, ha voluto precisare, gode della sua piena fiducia.
Eppure Maria Elena Boschi, il cui compito dovrebbe essere quello di raccordare e coordinare Palazzo Chigi con i ministeri, in primo luogo l’Economia, nonché di fare da ponte con il Quirinale per evitare fraintendimenti sui vari atti, ebbene Boschi è sospettata di aver agito con un margine di autonomia — lei sì — eccessivo rispetto al suo governo e al suo premier. Se lo ha fatto, è per la buona ragione che ritiene di dover rispondere a un potere più forte di quello esercitato da Gentiloni e Mattarella.
Il riferimento al potere più forte, anche se a prima vista potrebbe sembrare un’insinuazione pesante, in realtà sembra più che altro sostenere che sia quello di Renzi il potere più forte a cui rispondere. La frase è comunque pesante, ma non come quella successiva:
Naturalmente la fiducia confermata dal premier taglia corto alle speculazioni. Ma non su un punto grave e irrisolto: come può la sottosegretaria Boschi occuparsi di banche quando lei stessa in passato aveva riconosciuto l’esistenza di un potenziale e grave conflitto d’interessi?
Per ovvie ragioni, la foresta di Macbeth riguarda lei persino più di quanto non coinvolga Renzi. Eppure, incredibilmente, la sottosegretaria non sente il bisogno di fare il fatidico passo indietro quando si parla di banche. Non solo non lo fa, ma è protagonista della commedia degli equivoci che coinvolge tutti i palazzi romani e che danneggia non poco il Paese.
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