Sorpresa: il Reddito di Cittadinanza non serve a rilanciare i consumi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-22

A segnalarlo è l’Istat che nelle previsioni di crescita per il 2019 parla di “moderato incremento dei consumi” sostenuto “in maniera limitata” dalla misura fortemente voluta dal M5S. Nel 2019 la spesa delle famiglie crescerà ad un tasso simile a quello del 2018, quando il Reddito di Cittadinanza non c’era. Colpa dei governi precedenti?

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Il Reddito di Cittadinanza è stato presentato in due modi. Da un lato come una misura utile per far uscire cinque milioni di persone dalla povertà e aiutare gli italiani a trovare lavoro.  Dall’altra, per giustificare il costo del sussidio voluto dal MoVimento 5 Stelle, gli esperti di economia pentastellati ci hanno spiegato che in questo modo si sarebbero rilanciati i consumi e che quindi grazie all’aiuto ai poveri sarebbe ripartito l’intero Paese.

Non aumentano i consumi e non cala la disoccupazione: ma a cosa serve allora il Reddito di Cittadinanza

Questo concetto è ben riassunto nella nota vignetta di Marione e del fornaio che dopo aver venduto tantissimo pane grazie al Reddito di Cittadinanza decide di assumere uno dei percettori. Gli affari andranno a gonfie vele con il Reddito di Cittadinanza, solo un idiota non lo capirebbe. Ebbene, siamo al secondo mese di erogazione della misura che ha abolito la povertà ma il governo non ha ancora avviato la riforma dei centri per l’impiego né sono partiti i famosi corsi per l’inserimento lavorativo.

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Ma almeno arrivano i soldi, si dirà. E con i soldi le famiglie potranno fare acquisti e di conseguenza mettere in moto l’economia. La risposta però è no. Perché l’Istat oggi ha diffuso il report con le prospettive di crescita per l’Italia nel 2019 e l’impatto del RdC è, di fatto, risibile. Scrive infatti l’Istituto di statistica che «per l’anno corrente si prevede un moderato incremento dei consumi delle famiglie e delle ISP [le Istituzioni sociali private al servizio delle famiglie Ndr] sostenuto dall’aumento del monte salari e, in misura limitata, dalle misure sul reddito di
cittadinanza». Qualcuno potrebbe dire che non è certo colpa del governo. Ma non è così, perché come abbiamo spiegato qui i ritardi nell’emanazione del decreto attuativo sul RdC – quello che dovrebbe dire cosa è consentito acquistare con la card – provocano una notevole incertezza. E sicuramente non è l’unico fattore di cui ha tenuto conto l’Istat.

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Continua l’Istat: « Nel 2019, in Italia la spesa delle famiglie e delle ISP in termini reali è prevista crescere a un tasso simile a quello del 2018 (+0,5% rispetto a +0,6%)». Per quelli che stanno per dire che “è cresciuto dello 0,1% grazie al RdC” quella frase significa che anche senza il Reddito di Cittadinanza la spesa delle famiglie sarebbe cresciuta ugualmente di quello 0,1% perché il tasso di crescita previsto per il 2019 è lo stesso. Ma almeno diminuirà la disoccupazione. No, perché l’Istat dice che per il 2019 «si prevede il proseguimento dell’attuale fase di moderazione dell’occupazione. In media d’anno le unità di lavoro sono attese rimanere vicino ai livelli dell’anno precedente (+0,1%)». Ieri a Di Martedì la ministra del Sud Barbara Lezzi ha detto che «le previsioni sono sempre state smentite» ma come ha ricordato Floris «sì ma in peggio». E questo infatti è nulla, immaginate questa stessa situazione ma con l’Iva al 25,2%, secondo voi quanto potranno decollare i consumi nel 2020?

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