Quando Salvini mostrava cartelli che apostrofavano le donne come “tr**e”

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-01-21

Matteo Salvini si è detto scandalizzato ieri da “quel cantante” che “paragona donne come troie” (sic), e le tratta come oggetti, un po’ come se un politico prendesse una bambola gonfiabile e la chiamasse come la presidente della Camera. Quindi, scopriamo oggi, Matteo Salvini è contro quel Matteo Salvini (sicuramente un omonimo) che il 16 …

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Matteo Salvini si è detto scandalizzato ieri da “quel cantante” che “paragona donne come troie” (sic), e le tratta come oggetti, un po’ come se un politico prendesse una bambola gonfiabile e la chiamasse come la presidente della Camera.

salvini troie sanremo giletti -1

Quindi, scopriamo oggi, Matteo Salvini è contro quel Matteo Salvini (sicuramente un omonimo) che il 16 novembre 2016 mostrava giulivo in una sua diretta video da Ormea in Piemonte un cartello

salvini troie ormea

Nel video, di cui abbiamo parlato l’11 gennaio scorso, si sente una persona che chiama per nome Salvini e gli dice che a Ormea c’è un sindaco del PD, poi gli chiede di mostrare il cartello che reca il messaggio. Quando Salvini mostrava cartelli che apostrofavano le donne come “tr**e” E in quel cartello, con il riferimento alle donne chiamate “troie” forse perché preferiscono qualcun altro rispetto all’autore del messaggio, c’è tutta l’Italia piccola piccola che più che avere paura di inventate invasioni sfoga così i suoi complessi e le sue paure. Un meccanismo che Salvini conosce benissimo, visto che è anche su questo che fonda il suo consenso.

Ora, ovviamente di tutto ciò a Salvini importa niente. Più divertente è cercare di infilare Junior Cally in una polemica inventata che serve a impedirgli di cantare i versi su di lui a Sanremo, no?

Leggi anche: La figuraccia di Matteo Salvini sul rispetto delle donne (l’ultima di una lunga serie)

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