Il pusher che ha venduto aspirina al posto di cocaina ai due americani è italiano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-07-29

A questo punto rimane soltanto da spiegare come si è diffusa la voce dei “nordafricani” o della “banda di maghrebini” che ha portato un sacco di furbacchioni, da Mario Giordano all’ex presidente del consiglio Paolo Gentiloni (sic!), a strumentalizzare politicamente la vicenda

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È un italiano di quarant’anni il pusher che ha venduto aspirina al posto di cocaina ai due americani Elder Lee e Natale Hjorth a Piazza Mastai, scatenando gli eventi che poi hanno portato alla morte di Mario Rega Cerciello. Scrive oggi Il Messaggero che il nome del quarantenne italiano che la sera del 25 luglio ha venduto la polvere di aspirina ai due americani adesso è iscritto sul registro degli indagati.

Il pusher che ha venduto aspirina al posto di cocaina ai due americani è italiano

L’uomo, con precedenti per spaccio, ai militari che lo hanno interrogato ha raccontato che quella fregatura, ossia l’aspirina frantumata al posto della coca ai due californiani, era stata concordata con Sergio Brugiatelli, ovvero l’uomo con la bici che si vede nel video a Piazza Mastai insieme ai due americani. Nei prossimi giorni, le indagini chiariranno se i due ragazzi avessero rapporti pregressi con quel “mediatore”, che ha taciuto il suo vero ruolo nella vicenda. Sergio Brugiatelli, 47 anni, abita al Portuense e ha piccoli precedenti per reati contro il patrimonio oltre a essere ben noto alle forze dell’ordine.

A Trastevere in molti confermano che Sergio Brugiatelli ha una doppia faccia: procacciatore di affari sporchi, da un lato, e informatore delle forze dell’ordine dall’altro, in particolare di alcuni carabinieri della compagnia Trastevere. Ancora testimoni di strada confermano che Brugiatelli ha il vizietto del “sola”, o meglio che la mandrakata mal riuscita della vendita fasulla ai due americani è la prassi con quelli che a piazza Mastai chiamano “fagiani”, ossia i ragazzini stranieri in cerca di uno sballo mordi e fuggi da vivere a Roma.

E la banda di maghrebini?

A questo punto rimane soltanto da spiegare come si è diffusa la voce dei “nordafricani” o della “banda di maghrebini” che ha portato un sacco di furbacchioni, da Mario Giordano all’ex presidente del consiglio Paolo Gentiloni (sic!), a strumentalizzare politicamente la vicenda. A parlare di “nordafricani” era stato Andrea Varriale, il collega di Mario Rega Cerciello che era intervenuto con lui in via Pietro Cossa a Roma.

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La ricostruzione dell’omicidio di Mario Rega Cerciello (IL Messaggero, 27 luglio 2019)

Varriale però non poteva riconoscere la nazionalità delle due persone che lo avevano attaccato perché erano travisati da cappucci. A parlare di banda di maghrebini era stato proprio Sergio Brugiatelli, “per depistare…”. E’ particolarmente significativo che in questa brutta storia non ci sia traccia di “immigrati criminali”. Eppure tutti erano pronti a crederci. Perché così sarebbe stata una tragedia che avrebbe fatto orrore come il cacio sui maccheroni.

Leggi anche: Sergio Brugiatelli: chi è l’uomo del borsello che ha messo in giro la voce dei maghrebini

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