Prima gli abruzzesi, e poi la Lega si astiene sul voto per la ricostruzione post-terremoto

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-29

Alla Camera la Lega per due giorni ha puntato il dito contro un presunto favore della Maggioranza per il concessionario dell’Autostrada dei Parchi. Ma non si sono accorti che quell’emendamento è identico a uno presentato a dicembre dall’allora senatore Marco Marsilio (Fdi) che oggi è il Presidente della Regione Abruzzo grazie alla Lega. E adesso chi lo dice agli abruzzesi che hanno votato Salvini?

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Ieri l’Aula di Montecitorio è stata svilita dal siparietto dell’onorevole Di Muro (Lega) che durante la discussione per la Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici ha pensato bene di fare la sua proposta di matrimonio alla fidanzata. Ma mentre i più erano distratti dal trionfo dell’amore (a nostre spese) l’Aula era impegnata ad approvare una legge per aiutare i terremotati in Abruzzo.

La Lega e Fratelli d’Italia storcono il naso su un emendamento presentato dal presidente dell’Abruzzo (di FdI)

La Lega, che ha vinto in Abruzzo e che si è sempre lamentata di come nessuno (tranne loro) abbia mai fatto qualcosa per i terremotati ha però deciso di astenersi al voto finale sul testo. La legge prevedeva, tra le altre cose, anche il blocco degli aumenti tariffari dei pedaggio delle autostrade A24 e A25. Una decisione che i leghisti, pur dicendosi favorevoli, hanno contestato perché la considerano un «regalo ad un gruppo privato senza alcun giustificazione» (Parolo). Insomma per la Lega da un lato il governo fa bene a sospendere l’aumento dei pedaggi dall’altro però non deve consentire al concessionario una proroga per il pagamento del canone di concessione.

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C’è però un problema. La regione Abruzzo come tutti sanno è governata dal Centrodestra con l’appoggio fondamentale del partito di Matteo Salvini. L’emendamento tanto contestato dai leghisti in Aula è stato presentato e proposto dal  Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (già senatore di Fratelli d’Italia). Nel dicembre del 2018 Marsilio presentò infatti un emendamento alla legge di Bilancio identico a quello votato ieri in Aula sul quale la Lega però ha detto di non gradire. L’emendamento di Marsilio prevedeva infatti  di annullare l’obbligo del Concessionario delle Autostrade A24 ed A25 di versare le rate del corrispettivo della concessione relative alle annualità 2017 e 2018. All’epoca l’emendamento venne dichiarato non ammissibile. Dopo l’approvazione di ieri Marsilio ha rivendicato il suo lavoro, ma in Aula i compagni della maggioranza hanno fortemente criticato il “suo” emendamento, perché a proporlo era qualcun’altro.

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Ieri e l’altro ieri in Aula invece la Lega, che in Abruzzo governa con Marsilio il quale presumibilmente difende gli interessi degli abruzzesi come da motto leghista, ha fatto sapere che «qui stiamo regalando i canoni
concessori a un gruppo privato che, attenzione, già ha goduto del medesimo trattamento con i precedenti Governi» (Ugo Parolo) oppure che «la quantificazione che c’è in questo emendamento è sproporzionata rispetto a un eventuale aumento dei pedaggi» (Rixi). Il capolavoro però è Fratelli d’Italia (cioè il partito di Marsilio) che ieri ha detto «voteremo a favore su questo emendamento, seppure dubbiosi sulle vicende legate al concessionario, fortemente dubbiosi» (Lollobrigida). Insomma Lega e FdI in Regione sostengono un Presidente che vuole esattamente quanto previsto dall’emendamento votato ieri. A Roma invece si dicono “dubbiosi” o contrari al “regalo” al Concessionario. Alla fine poi il capolavoro: sul voto finale per la conversione in legge del Decreto che aiuta i terremotati i leghisti si sono astenuti (ma almeno questa volta erano in Aula, evitando la doppia figuraccia di Salvini all’Europarlamento). Perché evidentemente è impensabile votare a favore di un provvedimento della maggioranza e del governo, anche se aiuta le popolazioni colpite dal terremoto. Ma non era “prima gli abruzzesi”? Alla fine la legge è passata, i cittadini dell’Abruzzo sapranno chi ringraziare.

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